UNA MANIFESTAZIONE BELLISSIMA! UN COMUNICATO STAMPA DELLA SCUOLA
SCANDALOSO!
PD Calvi Risorta, 29 ottobre 2013
Sabato scorso,
come tutti sanno, si è svolta una grande manifestazione contro la costruzione
di una centrale a biomasse nel nostro territorio. E’ stata una propria
sollevazione colorata dell’agro caleno a difesa della salute nostra e delle
generazioni future. Unica assente è stata la scuola calena intesa come
istituzione. Un’assenza vergognosa ed assordante che ha privato gli alunni di
un momento di crescita e di partecipazione.
Cari cittadini,
della manifestazione di sabato scorso si è scritto e detto quasi tutto, noi in
questo articolo ne parleremo poco, perché vogliamo soffermarci sull’atteggiamento
tenuto dal Dirigente Scolastico dell’Istituto Comprensivo di Calvi Risorta in
merito proprio alla costruzione della centrale biomasse sul nostro territorio
comunale e di conseguenza nei confronti della manifestazione di sabato. Sabato
per le strade calene è successo qualcosa di eccezionale, hanno sfilato insieme
i nonni, le mamme, i papà, i figli grandi e piccoli, tutti accomunati da
sorrisi, palloncini, bandiere, canti, tammorre e
dalla consapevolezza di stare a fare la cosa giusta per la difesa del nostro
territorio, dell’aria che respiriamo, delle nostre terre, del nostro futuro. La
cosa più bella è stata la decisione di far aprire il corteo proprio dai bambini
con i grembiuli scolastici, che hanno partecipato alla manifestazione per la
scelta dei loro genitori, visto che l’istituzione scolastica calena ha “preferito
non prendere parte alla manifestazione circa la centrale a
biomasse”.
Ai bambini, ai
ragazzi, alle mamme, ai papà, ai nonni, agli attivisti, ai sindaci presenti
diciamo grazie. Alla scuola calena intesa come istituzione, noi, non diciamo
grazie.
Passiamo ora
alla nota dolente, la presa di posizione della dirigente scolastica e del
collegio docenti dell’Istituto Comprensivo caleno con il comunicato stampa del
26 ottobre 2013. Tutti i docenti erano d’accordo con quanto affermato nel
comunicato stampa? Pensiamo proprio di no; visto la presenza alla
manifestazione in forma privata di alcuni docenti; visto le prese di posizione
di alcuni docenti su facebook, o la votazione
effettuata nel Consiglio d’Istituto del 18 ottobre 2013. Partiamo proprio dalla
decisione assunta dall’ultimo Consiglio d’Istituto circa la realizzazione
della centrale a biomasse sul territorio comunale.
I
genitori presenti nel Consiglio d’Istituto hanno presentato un documento di dissenso, molto argomentato, alla
realizzazione della centrale a biomasse nel nostro Comune, lo stesso dopo
ampia discussione è stato messo ai voti, che ha dato il seguente risultato:
voti favorevoli 9 (7 genitori, 2 docenti) voti contrari 2 (dirigente
scolastica, 1 docente) astenuti 1 (personale ATA). Quindi la posizione della
scuola è stata chiara e netta: no alla centrale a biomasse a Calvi Risorta.
Dopo la votazione si è discusso sull’opportunità della presenza degli alunni
alla manifestazione: si è deciso per varie motivazioni di non farli
partecipare. Un dato emerge chiaramente dalla posizione assunta dal Consiglio
d’Istituto: la Scuola, nel rispetto della sua istituzione di luogo del sapere
ha espresso il proprio dissenso alla realizzazione della centrale a biomasse
nel Comune di Calvi Risorta.
Ed ecco che
come per incanto il 26 ottobre esce il comunicato stampa del collegio docenti
dell’I.C.S. di Calvi Risorta che riporta fedelmente (è stato un caso?...) la
posizione della dirigente scolastica nell’ultimo Consiglio d’Istituto. Una
domanda, da profani in materia: ma la partecipazione ad attività esterne agli
spazi scolastici non le assume il Consiglio d’Istituto? (cosa che è avvenuta).
Perché si è fatto quel comunicato stampa? Forse per compiacere qualcuno, qui a
Calvi Risorta, che da sempre si dice favorevole alla centrale a
biomasse? Se così fosse, la cosa non ci stupisce più di tanto!
Le motivazioni
poi addotte nel comunicato sono alquanto opinabili, in esso si afferma che: “si
è preferito non prendere parte alla manifestazione circa la centrale a
biomasse, in quanto non esistono prove scientifiche certe che la stessa vada ad
inquinare l’ambiente”… “dalla letteratura scientifica emerge, al
momento, che la “combustione” delle biomasse rispetta il ciclo naturale del
carbonio non trattandosi di combustibili fossili, ma bensì di combustibili
naturali (biomasse che provengono dalla fotosintesi clorofilliana). Nel
comunicato, però, si sono dimenticati di dire che la normativa vigente
considera “biomasse” non solo “legname, frascame, residui di potatura ed altro
materiale vegetale compatibile” ma anche materiali altamente inquinanti (come
da elenco D.M. 6 luglio 2012 TAB 1a 1c 6°). Si sono sempre dimenticati
di dire che il Decreto Legislativo n°387, art. 2 del 2003 consente di
trasformare ogni tipo di “fornace”, quindi anche quella a biomassa, in
possibili inceneritori, in quanto accomuna la biomassa al combustibile derivato
da rifiuti CDR, meglio conosciuto come ecoballe.
Quanto finora detto non fa certamente onore alla “scuola”, che in
questo caso, secondo il nostro punto di vista, certamente non ha instaurato un
pensiero critico nei propri discenti.
Circa poi una
“mobilizzazione” che sarebbe oltremodo opportuna per il rilancio dei Beni
Culturali e dell’agricoltura del nostro territorio. Forse, a qualcuno
sfugge che già numerose iniziative sono state messe in atto nella zona
archeologica di Cales, proprio dal Comitato caleno contro la centrale a
biomasse, ricordiamo a chi forse non lo sa, che la centrale dovrebbe nascere a
500 metri dal sito archeologico. Come si può, poi, invocare il rilancio
dell’agricoltura calena se si è favorevoli alla nascita di un nuovo ecomostro
dopo lo scempio già perpetrato dalla Centrale TurboGas
di Sparanise? La risposta l’hanno data i manifestanti al grido di: mio nonno contadino me l’ha insegnato,
difendere la terra non è reato.
Concludiamo
questo nostro articolo, con la morte nel cuore, ricordandoci i tempi, era il
1997, in cui la scuola calena scese in strada a protestare con i propri alunni,
i propri insegnanti, i propri genitori contro l’idea scellerata di costruire
una discarica in località “Pitonteri”, il corteo
partì dalle scuole elementari ed arrivò in località Pitonteri
dopo aver percorso la Strada Statale Casilina.
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