IN RISPOSTA AL COLLEGIO DOCENTI DELL’IAC CALES IN MERITO ALLA COSTRUZIONE
DI UNA CENTRALE A BIOMASSE NELL’AGROCALENO
CALVI RISORTA, 29 ottobre 2013
Il 26 ottobre un fiume in piena ha invaso l’Agro
Caleno. Quasi duemila persone hanno animato e colorato il corteo che dalla
villa Comunale di Calvi Risorta ci ha portati fino alla Strada Statale Casilina,
con l’intento di lottare in difesa del territorio, contro politiche e scelte
che finora hanno creato degrado, come quella di costruire una centrale a
biomasse nell’area ex Pozzi tra Calvi Risorta e Sparanise.
Dopo il
successo del corteo però è doveroso dare una risposta a quel comunicato apparso
all’esterno degli stabili scolastici dell’IAC Cales a firma del collegio
docenti, in cui era scritto che l’istituzione scolastica non si potrà mai
schierare contro l’impianto perché non esistono prove scientifiche che questo
possa danneggiare il territorio e quindi la salute dei cittadini.
La delusione
nel leggere la nota nasce dal fatto che a firmarla siano stati educatori e
educatrici, persone cioè il cui compito è insegnare un pensiero critico
ai bambini e non prendere per buone le parole lette su un libro, senza
quindi riuscire a guardare oltre il proprio naso.
Ci saremmo
aspettati infatti che il collegio docenti si fosse concentrato più a creare un
nesso logico sui pro e contro di questo impianto, cioè
analizzando tutti i fattori in campo che faranno sì che questo impianto sia
dannoso per l’Agro Caleno.
Bisognava tener
conto prima di tutto del fatto che la Centrale a Biomasse sorgerà in un area
industriale divenuta una vera e propria discarica a cielo aperto di amianto
e rifiuti pericolosi (come dimostrato da foto e video), analizzando
inoltre che a due passi da quel sito esiste già un impianto energetico
frutto di collusione tra apparati deviati dello stato e criminalità (come
dimostrato da inchieste della magistratura), oltre che a due passi dal
sito c’è l’area archeologica di Cales, un luogo che un ente formativo dovrebbe
difendere con i denti, per il quale dovrebbe parteggiare “senza se e senza ma”,
perché racchiude nei suoi confini un bagaglio culturale senza paragoni, molto
più importate e formativo di poche parole lette.
In sintesi, avremmo
voluto che il collegio docenti parlasse ai propri alunni mostrando un senso
logico utile per la crescita intellettiva dei bambini ma soprattutto che
parteggiasse in difesa della cultura e dell’ambiente, valori che non dovrebbero
esaurirsi a poche parole lette su un testo.
Invitiamo in
futuro a ponderare le proprie scelte su questioni così complesse, perché in
gioco c’è il futuro di tutti, anche dei bambini caleni, molti dei quali il 26
Ottobre hanno manifestato insieme ai propri genitori e qualche docente perché
hanno scelto di non fermarsi ad una definizione ma sono andati oltre,
sforzandosi di capire qual è la verità.
COMITATO PER
L’AGRO CALENO: NO CENTRALE A BIOMASSE
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