L’ASSENZA DELLE ISTITUZIONI? UN MONITO PER NON MOLLARE

 

Luciana Antinolfi, 28 ottobre 2013

Calvi Risorta: L’ASSENZA DELLE ISTITUZIONI? UN MONITO PER NON MOLLARE

 

Corteo popolare per dire NO alla Centrale a Biomasse.

Grande soddisfazione del Comitato per l’Agro Caleno: No Centrale a Biomasse per il consenso che ha riscosso la manifestazione di sabato 26 ottobre. Migliaia di persone hanno sfilato con slogan, musica popolare, palloncini e  striscioni, per le vie di Calvi Risorta, fino giù al bivio di Sparanise dove i manifestanti hanno bloccato la Casilina. Una forma di protesta pacifica in difesa della salute e del territorio con dei protagonisti di eccezione: i bambini!

Una presenza che deve far riflettere l’intera comunità e tutte le istituzioni. Risvegliare le coscienze di chi, per “omertà”, si astiene, lasciando ad altri la soluzione del problema! Nessun amministratore di maggioranza è sceso in strada a protestare, oppure per coerenza ad esprimere la propria opinione.

“Siate uomini, difendete la vostra dignità e le vostre terre, basta con le speculazioni. Costruire una CENTRALE A BIOMASSE a Calvi Risorta è inutile! Non abbiamo bisogno di altre fonti di energia; in Campania se ne produce già a sufficienza. Pensiamo invece alla realizzazione di altri insediamenti industriali che andrebbero a rivalutare il nostro territorio”. E’ questo il monito lanciato dal Consigliere Giovanni Marrocco, presente in prima linea alla manifestazione di protesta.

“Al di là del fatto che la centrale a biomasse inquina o meno”, continua “non dobbiamo dimenticare che il nostro è un territorio prevalentemente a vocazione agricolo e turistico. Il depauperamento delle falde acquifere danneggerebbe irreversibilmente le culture della nostra terra, e una centrale di tale portata, associata a quelle già esistenti nella zona, arrecherebbe ulteriore danno al territorio già fortemente martoriato, tutto a discapito dell’immenso patrimonio archeologico, che a fatica si sta ripristinando”.

Contemporaneamente a Calvi Risorta si espletava  un’altra importante  manifestazione, Il Premio Legalità, che da anni dà lustro al nostro paese. Illustri autorità dello Stato sono state  premiate per aver contribuito in maniera sostanziale a combattere l’illegalità imperante. Assente il Sindaco Caparco Antonio!

“E non è la prima volta che il primo cittadino caleno diserta questo genere di manifestazione”, ribadisce il Consigliere.  “Che cosa dobbiamo pensare?  Quale amore per la propria comunità traspare da un siffatto comportamento? Coerenti con le posizioni assunte,  i sindaci dei Comuni di Rocchetta e Croce, Enzo Laurenza, di Pignataro Maggiore, Raimondo Cuccaro, di Camigliano, Vincenzo Cenname, sono giunti a Calvi Risorta per contrastare l’ennesimo scempio che si vuole realizzare in Terra di Lavoro. Presente anche il Consigliere Regionale On. Angelo Consoli”.

(Gli unici assenti erano il sindaco di Calvi Risorta, il sindaco di Sparanise ed il sindaco di Pastorano. Gli stessi sindaci dei comuni che hanno incaricato la famiglia IAVAZZI alla raccolta dei rifiuti).

E mentre si esulta per il successo della manifestazione, rimane comunque l’amarezza per i cittadini di essere lasciati da  soli a combattere per la vita. Constatato l’assenza delle istituzioni locali, la comunità calena si difende da sola, stufa di aspettare risposte concrete da chi, anziché salvaguardare, rimane inerme.

Ma il grido un’anime è quello di non mollare: "Mio nonno contadino me l'ha insegnato, difendere la terra non è reato”, coro di forza e dignità quello lanciato dai caleni supportati da numerose associazioni e dai tanti che sono venuti a manifestare da fuori comune e, addirittura, da fuori provincia. Consapevoli che  “Nessuno potrà mai calpestarci se siamo uniti; nessuno potrà mai toccare il futuro e la salute nostra e dei vostri dolcissimi bambini”. (Mons. Tommasiello)

Intanto la scuola apriva le porte a Padre Maurizio Patriciello, giunto a Calvi per ricevere il premio legalità, sensibilizzando gli alunni (i pochi presenti) verso tematiche di un certo spessore. Rimane, però, il rammarico di un comunicato apparso davanti all’ingresso della Scuola Media, che recitava: NON ESISTONO PROVE SCIENTIFICHE CERTE CHE LA STESSA (la centrale) VADA AD INQUINARE L’AMBIENTE. (Comunicato del Collegio dei Docenti dell’ICS Cales). Comunicato che lascia esterrefatto il lettore facendo trasparire una certa ambiguità, infatti di seguito si legge: CON MOLTO PIACERE, SI PRENDE NOTA DI UNA COSI’ LODEVOLE MOBILIZZAZIONE CIVICA PER IL RISPETTO E LA TUTELA DEL TERRITORIO DELL’AGRO CALENO, MOBILIZZAZIONE CHE SAREBBE OLTREMODO OPPORTUNA PER IL RILANCIO DEI BENI CULTURALI E DELL’AGRICOLTURA DEL NOSTRO TERRITORIO. Evidentemente la perplessità del Collegio scaturisce dall’errata convinzione che autorizzare gli alunni a partecipare al corteo significava assumere delle posizioni? Ma qui è in gioco il futuro dei nostri figli!

“La nostra è stata una mobilitazione generale”, conclude Marrocco, “come lo sono quelle organizzate in tutta Italia, dettata non dalla ignoranza”, ma dalla volontà di dire BASTA allo sfruttamento e alle speculazioni economiche. Seppure non ci siano prove scientifiche certe, seppure impiantata a norma di legge, la costruzione di una centrale a biomasse rimane comunque un progetto devastante per la nostra terra. Considerato quindi che non esiste alcuna necessità impellente di costruire un siffatto impianto, nel dubbio (e il dubbio è spontaneo!!!!) noi diciamo NO”.

 

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