Adesso l’Agro caleno spaventa veramente Caparco
e gli Iavazzi: La manifestazione mostra il diffuso
dissenso
Caleno24ore,
28 ottobre 2013
Da una centrale a biomasse all’altra, da
Pignataro Maggiore a Calvi Risorta, non muta la propensione all’affarismo della
classe politica italiana e locale, ma sembra non essere mutata nemmeno la
voglia delle comunità dell’Agro caleno di ribadire la propria voglia di
preservare il territorio e salvaguardare la salute pubblica. Non è un caso,
infatti, che questa mattina la villetta della frazione “Petrulo” di Calvi
Risorta fosse stracolma di persone che hanno risposto “presente” all’invito del
“Comitato per l’Agro caleno: No Centrale a Biomasse”. Al punto di ritrovo
c’erano tanti bambini, le mamme con il loro inconfondibile striscione “La voce
delle mamme calene” e i padri. Uomini e donne di vecchie e nuove battaglie
Le associazioni provenienti da ogni
angolo della Campania, accorse a Calvi per testimoniare la loro vicinanza al
fronte che si oppone al progetto che prevede la costruzione di una centrale a
biomasse nell’area ex Pozzi (Demanio di Calvi), non hanno fatto mancare il loro
apporto. Tra gli amministratori si sono visti: i Consiglieri comunali Giovanni
Marrocco, Antonello Bonacci e Nicola Cipro, per Calvi Risorta; il sindaco
Raimondo Cuccaro, il Presidente del Consiglio comunale Ilaria Bovenzi e i Consiglieri Pier Nicola Palumbo e Gerardo Bovenzi, da Pignataro Maggiore; il sindaco Vincenzo Cenname, da Camigliano; il Consigliere regionale Angelo
Consoli, da Sparanise. Ma erano soprattutto i cittadini comuni che hanno
animato il corteo, tra canti e musica.
Tra la folla c’erano anche gli operai
della Nuroll – lo stabilimento sito in via del Conte
a Pignataro Maggiore -, i quali, qualche giorno fa, hanno scioperato per
protestare contro la richiesta della dirigenza di collocare settanta unità in
cassa integrazione, per sopperire a trenta esuberi. La rappresentanza della
fabbrica, in un momento delicato per il futuro delle maestranze, hanno voluto
dare il loro sostegno alla battaglia, portando un loro striscione. Nonostante
l’invito e la presenza a poche decine di metri per un convegno, non si è visto
don Maurizio Patriciello.
Più di un migliaio di persone intorno
alle 10 si è avviato lungo il centro cittadino, percorrendo via Mancini, via
Roma e via Bizzarri. Il corteo si è fermato davanti ai plessi, per raccogliere
l’adesione del personale scolastico, e davanti al Comune, per apporre un
fac-simile di una banconota da 50 euro sulle porte del Municipio, con
l’intenzione di rispondere al braccio destro del sindaco Antonio Caparco,
l’assessore Martino, il quale accusava i manifestanti di essere dei
nullafacenti con i cinquanta euro in tasca. Il corteo ha raggiunto la
strada statale Casilina, bloccando il traffico all’altezza del bivio di
Sparanise. Successivamente il serpentone ha percorso la statale fino all’altro
bivio di Calvi Risorta, creando disagi agli automobilisti, che in ogni caso non
hanno mostrato alcun segno di fastidio, anzi, sembravano incuriositi
dall’iniziativa.
L’importante risposta data da cittadini
incoraggia ad andare avanti e il comitato non si fa pregare. Già per lunedì
prossimo alle 21, ha convocato una assemblea aperta a tutti nella Piccola
Libreria 80mq, per discutere delle prossime iniziative e dare un senso a questa
positiva giornata che se – come spesso accade – non è riuscita a far rinsavire
i politici in malafede, quanto meno ha dato un poco di consapevolezza dei
propri diritti alle persone presenti.
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