CENTRALI,
RIFIUTI, TRASPORTI, POLITICA: IL CLAN BELFORTE ALL'ASSALTO DELL'AGRO CALENO –
PIGNATARO, CALVI, PASTORANO E SPARANISE “PROVINCIA” DI MARCIANISE
Pignataro Maggiore
news, 25 ottobre 2013
Rosa Parchi
Sta conoscendo in questi ultimi tempi una forte
accelerazione un processo in atto comunque da vari anni nell'Agro caleno, la
cui spinta propulsiva è rappresentata dal clan Belforte di Marcianise e dalle
sue penetranti complicità nel mondo della politica e dell'imprenditoria.
Centrali, rifiuti, trasporti, politica: una miscela esplosiva che sta
trasformando sempre di più Pignataro Maggiore, Calvi Risorta, Pastorano e
Sparanise in una “provincia” politico-camorristica di Marcianise. Questo
scenario non vuol dire, ovviamente, che siano stati eliminati dai grandi affari
nell'area calena il “clan dei casalesi” (che soprattutto a Sparanise ha un
potente insediamento nella cosca Papa) e la intoccabile famiglia mafiosa dei
Lubrano di Pignataro Maggiore, questi ultimi capaci di avere tutti i loro
esponenti incredibilmente a piede libero, segno che nel passato i “corleonesi”
pignataresi hanno potuto godere della complicità di settori deviati degli
apparati dello Stato.
Per quanto riguarda i rapporti dei “marcianisani” con
i “casalesi”, non c'è dubbio che i Belforte – nonostante la loro influenza –
devono in ogni caso fare i conti con la preponderante potenza militare della
cosca che ha quale capitale Casal di Principe; mentre i “pignataresi-maranesi-corleonesi” Lubrano possono vantare un antico
canale di comunicazione mafiosa con gli stessi Belforte. Da ciò si può dedurre
che se i Belforte sono andati – con enorme successo – all'assalto dell'Agro
caleno, lo hanno potuto fare nell'ambito di una “pax camorristico-mafiosa”
siglata ad un tavolo dove i “marcianisani” si sono seduti con i “casalesi” e i
Lubrano, la politica e gli imprenditori, la massoneria e settori delle
Istituzioni. E i Belforte potrebbero aver assunto un ruolo di tale importanza
proprio perché hanno saputo portare al tavolo della trattativa per la “pax
camorristico-mafiosa” un valore aggiunto rappresentato dai rapporti con la
politica e con gli imprenditori di area marcianisana (e non solo, non bisogna
infatti sottovalutare i maddalonesi), capaci di avere un ruolo di rilevanza non
solo locale.
Una pervasiva presenza che ha fatto assumere, nella
geografia politico-imprenditoriale-massonico-criminale, un significato
importante anche a Pastorano e a Calvi Risorta, oltre che alle storiche e
tradizionali basi mafiose di Pignataro Maggiore e Sparanise. In questo contesto
da brivido un compito decisivo lo hanno quelli che definiamo “uomini-cerniera”,
cioè soggetti che possono dialogare allo stesso tempo con i camorristi, i
mafiosi, gli imprenditori, i massoni, i politici e settori deviati degli
apparati dello Stato, anche al fine di ispirare e scatenare violente
repressioni contro chi osasse – manifestazioni popolari, politici locali non
collusi, giornalisti con la schiena dritta – frapporre ostacoli all'assalto
politico-imprenditoriale-massonico-criminale del clan Belforte nell'Agro
caleno.