DISCRIMINAZIONI SULLA MANUTENZIONE DEI FONDI PRIVATI

Luciana Antinolfi, 04 ottobre 2013

Multe da capogiro per alcuni cittadini caleni che non hanno ottemperato all’obbligo imposto dal Comune di tagliare le siepi e le erbacce sui fondi che costeggiano le strade. Annualmente si richiama l’attenzione dei proprietari di aree e di fondi privati confinanti con strade pubbliche agli obblighi previsti dalle normative nazionali, che stabiliscono di tagliare i rami delle piante e le siepi che si protendono oltre la proprietà invadendo strade o marciapiede, per evitare che le piante siano d'intralcio alla mobilità, in particolare in caso di maltempo, quando possono creare situazioni di pericolo.

Interviene in merito il Consigliere Giovanni Marrocco: “Essere sanzionati per un compito non assolto deve essere un monito per tutti affinchè ognuno compia il proprio dovere nel rispetto delle leggi. Fin qui nulla da eccepire. L’equivoco sorge quando ad essere multati sono solo alcuni cittadini inadempienti: quelli che non hanno legami o non sono nelle grazie di “Qualcuno” (!!!). Quanto affermato è documentato dalle foto allegate che evidenziano chiaramente lo stato in cui vertono i fondi di proprietà di “Alcuni” nostri concittadini. Due pesi e due misure insomma, i cittadini di serie A e di serie B, che subiscono trattamenti diversi. Tuttavia il Sindaco come rappresentante legale del comune, “autorità territoriale più vicino ai cittadini”, dovrebbe tutelare la comunità intera, senza distinzione di sorta.

La legge dovrebbe essere uguale per tutti. Ma così non sembra a Calvi Risorta e come di consueto, la storia si ripete come una saga: stessi attori, stesse scene, stessa trama. Una saga in cui il primo attore recita la parte migliore: il Sindaco in primis spesso non assolve ai suoi doveri nella manutenzione generale del paese e il Sindaco non multa se stesso per le sue inadempienze!

Guardiamoci intorno e riflettiamo! Nella frazione di Petrulo il “famoso depuratore” che si trova in uno spazio recintato che accoglie anche una cabina dell’Enel, dovrebbe essere un luogo pulito, ma altro non è che un ricettacolo di immondizia, un luogo dove traspare l’incuria più totale e tra rovi, erbacce, arbusti, si annidano insetti e ratti. Un’area completamente abbandonata. Le cunette di alcune strade più periferiche sono completamente coperte da erba incolta e da rifiuti. I tombini sono saturi e non riescono a contenere l’acqua piovana. E le scuole? Altro punto interrogativo. Quante volte l’anno si cura la manutenzione o la pulizia degli spazi in cui sostano i nostri figli? E le villette pubbliche, il campo sportivo, la polivalente, il cimitero…? L’elenco è lungo! Allora, la legge è uguale per tutti e il Comune sia di esempio”.