LE PREOCCUPAZIONI CHE SI CELANO DIETRO LA PRESUNTA REALIZZAZIONE DI
UNA CENTRALE A BIOMASSE
Luciana Antinolfi, 30
settembre 2013
I Consiglieri Marrocco e Cipro esprimono le loro preoccupazioni in merito alla questione
riguardante la posizione assunta dall’Amministrazione comunale di Calvi Risorta
alla presunta installazione di una Centrale a Biomasse.
“E’ da qualche giorno
la notizia che gira sul web , risalente al 2011, “dello scandalo che ha
coinvolto la centrale elettrica della
Scotti a Pavia. Secondo l’accusa, al posto delle biomasse, venivano bruciati
rifiuti di vario tipo, alcuni dei quali classificati come pericolosi, (tra cui legno, plastiche, imballaggi e fanghi
di depurazione di acque reflue) con concentrazioni di inquinanti (soprattutto
metalli pesanti) superiori ai limiti consentiti dalla legge”.
A fronte di queste notizie cresce la nostra preoccupazione
sulla presunta realizzazione di una centrale a biomasse sul territorio dell’agro
caleno, precisamente sull’ex area Pozzi. La nostra contrarietà poggia
essenzialmente su vari punti più volte affrontati: ci sono seri dubbi sulla compromissione del
territorio e gravi rischi sulla salute. Tecnicamente la centrale sembra non
essere pericolosa, ma chi ci assicura il funzionamento a norma di legge? E’ notizia certa (abbiamo vari esempi) che
gli impianti industriali per biomasse sono il più delle volte un trucco per
“far digerire” un inceneritore.
E
intanto la preoccupazione cresce per
l’assenza o l’indifferenza delle istituzioni. I politici, come sempre, non fanno niente, se ne restano in silenzio.
E se parlano è come se non fossero stati mai testimoni, consapevoli o
inconsapevoli, dello scempio che si stava perpetuando sotto i loro occhi. A
livello nazionale e regionale, dopo anni di corruzione, di collusione e
connivenza tra politici e criminali, “nessuno” (!!!) è responsabile
dell’avvelenamento che sta mettendo in ginocchio l’intero Paese. A livello
locale c’è un sindaco e degli amministratori che sono inerti nel difendere
“Terra Mia”, favorendo un progetto (così è sembrato di capire e sperando di esserci
sbagliati!!!) avversato da tutti i
Sindaci dei comuni limitrofi, nessuno escluso. Stravolgere un territorio come
quello caleno, Campania Felix, a prevalenza agricolo e con moltissime realtà
produttive di qualità, già fortemente penalizzato, è impensabile. Per quale motivo? Quali vantaggi ne trae la
comunità di Calvi Risorta? Far credere che ci possa essere qualche posto di lavoro? Alla luce di quanto
riportato, quanto potrebbe costare in termine di vite umane o di danno ambientale? (Papa Francesco in uno dei suoi recenti
moniti ha sottolineato: “Chi corre dietro al nulla diventa lui stesso nulla”!)
Guardiamo la realtà dei fatti e comportiamoci con la massima
coerenza possibile! La gente muore, le
patologie di cancro e di leucemia sono fortemente aumentate negli ultimi anni,
e i più esposti sono i bambini. E’ ovvio che i cittadini siano sfiduciati e
sembrano rassegnarsi alla logica del sistema, ma è inammissibile accettare una
simile situazione: è in gioco il futuro
specialmente dei nostri figli.
Ricordiamo che a Calvi Risorta è attivo il Comitato per
l’Agro Caleno: No Centrale a Biomasse che lotta per la salvaguardia del nostro
territorio, con lo slogan “scendi in strada per difendere l’Agro Caleno”. Il
Comitato organizza per sabato 12 ottobre
2012 un presidio all’esterno dell’ex Pozzi. Facciamo sentire la nostra voce, nessuno
ha il diritto di decidere per noi… abbiamo il dovere di riflettere e ribellarci”.
www.ilmondodipavia.it/pagina.php?b=QddHzH--qG
Centrale biomasse Pavia, arrestato il
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