LETTERA APERTA DEL
CONSIGLIERE MARROCCO
Luciana
Antinolfi, 15 settembre 2013
Lettera aperta del consigliere Marrocco inviata
al Caporedattore del TGR Campania, in data 12 settembre 2013, a seguito della richiesta
dell'amministrazione comunale “di denunciare l'annosa questione archeologica
che tuttora destina al degrado la parte primordiale dell'antica Cales”.
"Una sorta di autodenuncia del primo cittadino di
Calvi Risorta per non avere contribuito in tutti questi anni al
miglioramento dell’immane patrimonio archeologico di Calvi Risorta. L’incuria
di tutte le istituzioni è stata ampiamente documentata dal servizio
giornalistico; cumuli di immondizia, rifiuti di ogni genere, anche pericolosi e
radioattivi, vegetazione spontanea, fanno da cornice a quanto di più caro resta
del nostro passato.
Alla manifestazione era presente anche il Comitato per
l’agro caleno: NO CENTRALE A BIOMASSE, seppure le telecamere l’abbia
ignorato, per “denunciare” il potenziale danno ambientale
che proprio tale insediamento può favorire, complice l’inerzia dell’Amministrazione.
Una denuncia, quella di Caparco Antonio, che ha il sapore amaro di un
boomerang, le cui finalità lasciano un’infinità di dubbi".(ndr)
“Egregio Dottore, è un cittadino di Calvi Risorta che
Le scrive, nonchè rappresentante del popolo in quanto
consigliere comunale di codesto comune. Da un sito locale apprendo la presenza
sul nostro territorio di una troupe della RAI regionale sede di Napoli e
precisamente nella zona dove è ubicata la Cattedrale Romanica e il Castello
Aragonese, sperando che non venga esclusa la vasta area archeologica
dell'Antica Cales. Area dimenticata, oggetto di strumentalizzazione durante le
campagne elettorali, ciò lo dimostra lo stato di abbandono e incuria in cui si
trova la zona di pertinenza comunale (vedi la strada che porta al Teatro
Romano, al Ponte delle Monache ed altri siti).
Da anni nessuna Amministrazione ha mai
fatto nulla per riportarla a vecchia gloria, eccezione per la Cattedrale
curata dal Parroco e il Castello che è in ristrutturazione per opera della Soprintendenza.
Solo alcune Associazioni locali (tutti volontari), come l'ArcheoClub,
l'Archeo Cales e Demetraviva, di concerto con la
Soprintendenza per i Beni Culturali, negli ultimi anni si sono prodigate
per rendere fruibile quest'area e favorire la presenza di centinaia di
visitatori, a titolo gratuito, senza che l'Amministrazione abbia mai
collaborato.
Che la RAI raccolga la denuncia di una
"annosa questione archeologica", ne siamo ben lieti, noi caleni, ma
in tutto questo tempo cosa è stato fatto da coloro che adesso denunciano? E'
possibile che solo in questo frangente ci si renda conto del degrado?
E allora ben venga la presa di coscienza e l'impegno
per tutelare la nostra cultura.
Ci viene un dubbio: come poter conciliare questa
domanda di aiuto affinchè il nostro territorio venga
rivalutato dal punto di vista archeologico se per anni non ci si è impegnati
nemmeno per il minimo necessario, lasciando al volontariato l’onere?
Visto che con circa 40 telecamere della
videosorveglianza solo una è posta a ridosso dell'imbocco della stradina che
porta all'Area, sulla Strada Statale e quindi lontano dal sito sensibile. Visto
che il depuratore che doveva raccogliere i liquami della frazione di
Petrulo non è mai andato in funzione e che le stesse acque sversano in canali
che circondano a Nord e a Sud l'Area archeologica. Visto che l'attuale
Amministrazione è favorevole all'insediamento di una Centrale a biomasse
la quale sarà costruita su una zona già inquinata (area ex Pozzi Iplave) a ridosso dell'Area antica nonostante tutti i
Sindaci del comprensorio, e dico tutti, sono contrari a tale installazione,
notizia piovutaci tra capo e collo senza che la popolazione ne venisse a
conoscenza, se non per caso.
Con questi presupposti cosa vogliamo promuovere?
Quali prodotti della nostra terra vogliamo far
conoscere, dato che a pochi metri c'è la Centrale a turbogas ricadente sul
Comune di Sparanise e ad altrettanti pochi metri c'è la Biopower
ubicata sul Comune di Pignataro Maggiore? Entrambe oggetto di attenzioni
degli inquirenti e delle cronache giornalistiche.
Dopo queste riflessioni cosa dobbiamo pensare? Che
l'impegno sarà effimero come sempre, come già è avvenuto in passato? Sappia che
per anni la nostra terra è stata mortificata ed oggi, a circa 8 mesi
dalle elezioni Amministrative qualcuno si erge a paladino della Storia. Ben
altri Uomini difendono la Storia. Noi adesso stiamo cercando di difendere la
Vita.
Certo di poterLa incontrare o sentire, Le porgo
distinti saluti
Dott. Giovanni Marrocco”