L’Amministrazione comunale stecca
l’autopromozione davanti alle telecamere della Rai a Calvi Vecchia
Caleno24ore, 15 settembre
2013
Giusto per ribadire che si trattava
soltanto di una messa in scena, lo spettacolo si è chiuso con il passaggio di
tre aerovelivoli (probabilmente provenienti
dall’Aviosuperficie La Selva) e dall’interruzione improvvisa della diretta su Rainews 24. Perché di serio, nella manifestazione
organizzata a Calvi Vecchia (proprio di fronte alla cattedrale di San Casto)
ieri, per l’arrivo delle telecamere del TgR, c’era
ben poco (giusto il banchetto con le ragazze vestite con abiti tipici e una
mini banda musicale). Intervistati dal giornalista Enzo Perone, – in
successione – il Presidente del Consiglio comunale Silver Mele, il sindaco
Antonio Caparco e il responsabile della Sovrintendenza Archeologica Antonio
Salerno, non hanno trovato di meglio che lamentare la mancanza di fondi e il
“sacco” dei resti dell’Antica Cales.
Delle istituzioni che non riescono
nemmeno a portare la corrente elettrica nel teatro romano, che non hanno saputo
nemmeno attrezzare un museo e che
vorrebbero far costruire alle spalle di
un’area di grandissima importanza storico-archeologica, un ecomostro per far
arricchire dei privati (gli Iavazzi) e depauperare
una ricchezza comune; possono lamentarsi senza sottolineare le proprie
responsabilità? Ai lettori la quasi scontata risposta. Per fortuna che tra il
pubblico il “Comitato per l’Agro Caleno: No Centrale a Biomasse”, con la
propria silente presenza, ha “assordantemente” manifestato la contrarietà ad un
progetto perorato proprio dal primo cittadino e che rischia di mettere una
pietra tombale sulla speranza di valorizzare l’Antica Cales.
Nelle ore successive, proprio gli
ambientalisti contrari all’ennesima centrale, hanno lanciato questo messaggio
su Facebook: “Di ritorno dalla diretta del Tg3
Campania e di Rai News 24 alla Cattedrale
di Calvi Risorta. C’erano l’amministrazione di Calvi Risorta e la
Sovrintendenza di Caserta a parlare del degrado in cui vive Cales, fingendo di
non avere alcuna responsabilità in merito e il “Comitato per l’Agro Caleno: No
Centrale a Biomasse” alle loro spalle a ricordare a tutti che la Centrale a
Biomasse che stanno sponsorizzando finirà di distruggere tutto e che l’intero
territorio dell’Agro Caleno ha bisogno di un’urgente bonifica fatta con
trasparenza e partecipazione delle comunità. Comitato No Biomasse sempre
presente e sempre pronto ad intervenire per la tutela dell’Agro Caleno.
Vogliamo risposte su quale sia l’utilità di costruire una centrale a biomasse
nell’area ex-Pozzi, sito industriale altamente inquinato, a 300 metri dalla
centrale termoelettrica di Sparanise, a 500 metri dal sito archeologico di
Cales”.