AUTOVELOX: GIUNTA ZACCHIA CONDANNATO
Gazzetta di Caserta, 02
settembre 2013
Installazione autovelox,
l’ex giunta Giacomo Zacchia condannata. Lo rivela l'ex consigliere comunale, avvocato
Massimo Taffuri, con una nota: la Corte dei Conti di
Napoli non ha creduto alla tesi della “buona fede" sostenuta da Zacchia,
Remo Cipro, Piero Salerno, Martino Oreste e Zona Antonio (detto Damiano).
A seguito della recente
sentenza della Corte dei Conti inerente al servizio di Autovelox installato a
Calvi Risorta nel mese di agosto 2007 ad opera dell’Amministrazione Zacchia,
pubblichiamo una nota dell’Avv. Massimo Taffuri: (La
Corte dei Conti di Napoli non ha creduto alla tesi della “buona fede” sostenuta
da Zacchia, Remo Cipro, Piero Salerno, Martino Oreste e Zona Antonio (detto
Damiano), i quali avrebbero approvato il bando di gara (eccessivamente
dispendioso per le nostre casse comunali) per una loro incompetenza in materia,
scaricando la colpa sull'ing. Bonacci Antonio, per la veste istituzionale
ricoperta nella procedura.
“I Giudici, con una
argomentazione impeccabile, hanno ravvisato, invece, una “grave colpa” del
Sindaco e degli assessori citati, quasi a rimproverarli di aver avuto sotto i
propri occhi tutti gli elementi per poter capire l’antieconomicità
del contratto, indicando, a mero titolo esemplificativo, l’eccessiva percentuale
di guadagno della società aggiudicatrice (l’unica a partecipare), a discapito
dell’intera cittadina.
Non solo, ma alcuni di noi
(allori consiglieri di minoranza) osteggiammo in Consiglio comunale quell’appalto,
indicandone tutte le irregolarità che finirono per costituire un Dossier per la
Procura Contabile della Corte dei Conti, che lo pose, addirittura, a base delle
proprie conclusioni inquirenti, adeguatamente argomentate. Inoltre, in via del
tutto confidenziale, venne paventato ad uno degli Assessori firmatari il
rischio a cui poteva andare incontro, costretto, oggi, al mea culpa, per
essersi trovato per la vicenda Autovelox in un procedimento penale (la cui
sorte, allo stato, non è nota allo scrivente) e alla condanna della Corte dei
Conti al pagamento di € 13.848/63, equivalente a sette/otto mesi di lavoro di
un insegnante.
Non contenti, tentammo di
destare nella popolazione il disgusto verso una gara di appalto tanto
remunerativa per la società aggiudicatrice, ma gli uomini “vicini" all’amministrazione
Zacchia, con parole profondamente
offensive verso il nostro lavoro di ”controllo", sostenevano che "non
lasciavamo lavorare la Giunta"; ebbene, proprio perché "non li
abbiamo lasciati lavorare" sull'Autovelox, oggi c’è chi dovrà rimborsare
ai cittadini caleni (compreso gli "amici" dell’allora amministrazione)
una somma di tutto rispetto, sottratta impropriamente e per colpa grave al portafoglio
della comunità calena.
Ci attendiamo dai
condannati dalla Corte dei Conti (almeno) un gesto dignitoso: versare
immediatamente la somma dovuta a titolo di risarcimento ed esimersi dal
presentare la propria candidatura alle prossime elezioni comunali. Non perché
Zacchia sia temuto (anzi), ma perché è l’unica azione da intraprendere per
poter conservare quel minimo di credibilità agli occhi di quei cittadini che
dopo averlo votato sono stati ingannati ingiustamente”.