UN’ALTRA MIRABILE "OPERA PUBBLICA" DI CAPARCO: LA GABBIA PER I LEONI!

PD Calvi Risorta, 03 agosto 2013

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Caparco una ne pensa e cento ne fa. Ha ridotto il campo di calcetto comunale alla stregua di una gabbia da giardino zoologico.

Cari cittadini, ci scusiamo con voi se il sito per qualche giorno è stato oscurato, si sono verificati dei problemi tecnici che il nostro tecnico ha subito risolto. E’ doveroso da parte nostra ringraziarlo per il lavoro che svolge, da volontario, per la cura del nostro sito. Dopo questa precisazione occupiamoci subito dell’ennesimo scempio che Caparco & soci hanno perpetrato, secondo noi, ai danni di una struttura comunale, in questo caso il campo di calcio a cinque comunale. La storia di questo campo nasce da lontano, Caparco & soci dopo poco tempo che si insediarono spesero la bellezza di circa 26.000 € del Bilancio Comunale, quindi soldi dei cittadini caleni, per rimetterlo a nuovo. In quei giorni ci furono titoloni sui giornali locali e sui siti online con interviste e foto.

Il campetto da quei giorni fu chiuso ai ragazzi e bambini locali e riaperto solo per qualche torneo estivo nell’ambito delle varie Estate Calene. Si cercò di correre ai ripari cercando di affidarlo in gestione ad una società sportiva che ne avesse i titoli, sembra che fu fatto un bando di gara a cui parteciparono due società sportive una risultò la più idonea ma da allora non si è dato seguito a niente, forse questa società non era gradita al grande capo? Non è dato saperlo! Sono passati diversi anni ed il campo è rimasto sempre chiuso e sbarrato, a questo punto ci viene un dubbio: ma esso ha l’agibilità, è a norma? Gradiremmo una risposta. Con il passare degli anni la rete di recinzione è stata bucata in più punti, le panchine costate 1.000,00 € ogni una sono state sfondate, le porte del campo di gioco sono state divelte e la sporcizia l’ha fatta da padrona, tutto documentato da foto che erano a corredo di un altro nostro articolo. Siamo arrivati in questi giorni ed è sotto gli occhi di tutti di come Caparco ha risolto a suo modo il problema: ha fatto installare una recinzione in acciaio inox consistente in pannelli 2mt x 2 cosiddetti “Orsogrill” spendendo ancora una volta i soldi dei cittadini caleni, per la precisione 6.534,000 € . L’impatto visivo è devastante, il campo sembra una grande gabbia per leoni o tigri nella migliore delle ipotesi, o addirittura un campo dove devono giocare i peggiori ergastolani. Sicuramente non è funzionale nemmeno per gli spettatori che dovranno districarsi fra buchi e buchetti per assistere alle partite. Una domanda ai sapientoni che hanno pensato una tale recinzione: essa è a norma? Secondo noi no! Ci risulta che le norme federali in materia prevedano che la recinzione sia plastificata e flessibile proprio per attutire eventuali colpi e quindi salvaguardare l’incolumità dei giocatori. Un’ altra cosa abbiamo notato: da quando Caparco & soci hanno ripristinato il campo, dopo anni di non curanza ed abbandono, tutte le sere fino a mezzanotte il campo è illuminato a giorno, forse per farsi della pubblicità gratuita a carico delle tasche dei cittadini caleni che con le loro tasse pagano le bollette enel comunali. Una vera vergogna!

Vi sveliamo ora l’ultima chicca inerente il campo di calcio a cinque comunale: dal 31 luglio 2013 la sua gestione è stata affidata in “ via temporanea” alla pro loco Cales del presidente Gianleno De Vita. Come al solito abbiamo fatto le nostre ricerche per verificare la notizia, ma negli atti ufficiali che sono pubblicati sul sito Istituzionale del Comune non abbiamo trovato niente. Chiediamo a Caparco & soci come mai non è stato dato seguito al bando di gara fatto per l’affidamento del campo e poi si è affidata (senza un atto ufficiale?) la sua gestione, anche se in via temporanea alla pro loco Cales, che è un’associazione uguale a tutte le altre.

Concludiamo esprimendo la nostra solidarietà al Comitato Festeggiamenti S.S. Maria delle Grazie di Visciano, a cui è stato negata l’autorizzazione di poter effettuare un torneo di calcio a cinque sul campo comunale, adducendo varie scusanti. Chiediamo a Caparco & soci: non era più semplice ripristinare la funzionalità del Campo quindici giorni prima ed autorizzare il Comitato allo svolgimento del torneo facendogli risparmiare bei soldini, visto che hanno dovuto far svolgere il torneo su un campo privato? Chiediamo: il Comitato dei Festeggiamenti ed i ragazzi e giovani che hanno partecipato al torneo sono o non sono cittadini caleni? O come al solito con Caparco & soci a Calvi Risorta ci sono cittadini di serie A e di serie B? O forse anche per il campo di calcio a cinque solo un’associazione, la solita, deve detenere il monopolio dell’organizzazione dei tornei, così come succede per tutte le attività estive?

Questo Caparco deve spiegare, non a noi, ma ai cittadini caleni.

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