SCOPPIA IL “CASO ZACCHIA”: HA DETTO IL FALSO
E HA DISERTATO LA RIUNIONE DEL COMITATO DIRETTIVO DELL'ASI
Pignataro Maggiore News, 27 luglio 2013
Rosa
Parchi
Scoppia il “caso Zacchia” nella vicenda del disastroso
inceneritore di rifiuti che il gruppo Iavazzi
vorrebbe costruire in area ex Pozzi, nel territorio del Comune di Calvi
Risorta. Giacomo Zacchia, attuale consigliere comunale di opposizione ed ex
sindaco di Calvi Risorta, infatti, è stato clamorosamente smentito dalla
deliberazione numero 255 del 2 luglio 2013 del Comitato direttivo dell'Asi (il Consorzio per l'area di sviluppo industriale della
Provincia di Caserta), avente ad oggetto: “Assegnazione suolo già nella
disponibilità alla ditta 'Iavazzi ambiente s.c.a.r.l.' in agglomerato industriale 'Volturno Nord'”.
Ricostruiamo l'intera questione a beneficio dei nostri appassionati lettori di
Calvi Risorta, di Pignataro Maggiore e di tutto l’Agro caleno. Come si
ricorderà (fate bene attenzione alle date) il 14 giugno 2013, a Pignataro
Maggiore, si tenne una seduta del Consiglio comunale “aperta” agli interventi
dei cittadini e pure degli amministratori comunali degli altri centri dell'Agro
caleno, in modo da esprimere un corale e secco “no” all'inceneritore della
famiglia Iavazzi, ecomostro fortemente sponsorizzato
dal sindaco di Calvi Risorta, Antonio Caparco, l'unico che è uscito
ufficialmente e platealmente allo scoperto, anche se circola il sospetto che i
facilitatori professionali iavazziani abbiano
incassato il via libera occulto di qualche altro esponente politico finora
rimasto ignoto.
All'indomani della citata riunione del Consiglio
comunale di Pignataro Maggiore – ora sintetizzata nella deliberazione numero 13
-, si erano immediatamente scatenati i soliti buontemponi di piazza Umberto I,
prendendo di mira soprattutto il guerresco discorso di Giacomo Zacchia, già
militante sotto le bandiere della berlusconiana Forza Italia, ora esponente del
Partito democratico e – quel che più conta, ai fini di questo nostro articolo –
membro del Comitato direttivo del Consorzio Asi. Ma
come – si chiedevano ridancianamente i buontemponi
piazzaioli pignataresi - è possibile che Giacomo Zacchia sia diventato un
arcigno combattente ambientalista anti-Iavazzi quando
è la stessa persona che allegramente banchettava a quattro palmenti alla
cerimonia di inaugurazione della centrale termoelettrica di Sparanise, voluta
dal casalese molto onorevole Nicola Cosentino? Adesso davvero non gli piace, a
Giacomo Zacchia, l'inceneritore iavazzian-caparchiano
(presentato sotto le mentite spoglie di una centrale cosiddetta “a biomasse”) o
sta solo facendo finta perché si avvicinano le elezioni comunali di Calvi
Risorta del 2014?
A queste obiezioni dei buontemponi anti-Zacchia, non
potemmo che opporre la presunzione d'innocenza. Aspettate i fatti – dicemmo
loro – e poi potrete farvi un'opinione del vero atteggiamento di Giacomo
Zacchia nei confronti dell'inceneritore. I fatti, purtroppo per lui, sono
arrivati.
Per forza di cose la deliberazione del Consiglio
comunale di Pignataro Maggiore numero 13 del 14 giugno 2013 non può riportare
tutte le sfumature dei vari interventi, trattandosi di una sintesi; dei
proclami di Giacomo Zacchia si è pertanto perso il senso complessivo. Ma noi
che siamo in possesso della registrazione integrale della seduta, possiamo ben
dire – a risentirne i 13 minuti di proclami ambientalisti - che in quella
occasione l'ex sindaco di Calvi Risorta fece un discorso tale da far immaginare
che in una mano (metaforicamente intendiamo) impugnasse una scimitarra,
nell'altra un archibugio, in testa avesse uno scolapasta come casco
anti-inceneritori e che indossasse un giubbotto non solo anti-proiettile ma anche
anti-Caparco. E siccome Giacomo Zacchia, in particolare da componente del
Comitato direttivo del Consorzio Asi, intendeva dare
l'impressione di voler fare sul serio, disse di essersi fatto accompagnare da
un altro membro dello stesso Comitato direttivo (lo strenuo agitatore di
durlindane Marco Passaretta, proveniente dalla zona
di Sessa Aurunca) e chiamò a testimonianza della propria combattività anche il
consigliere comunale di Pignataro Maggiore Giorgio Valente, esponente
dell'assemblea della stessa Asi. E così tutti quelli
che – come noi –, a differenza dei buontemponi, per forza non volevano nutrire
pregiudizi nei confronti di Giacomo Zacchia, si fregarono le mani. “Quando la
pratica dell'inceneritore caparchiano arriverà
all'attenzione dell'Asi – pensammo nella nostra
ingenuità -, Giacomo Zacchia, con il valido supporto del suo sodale Marco Passaretta, presente qui al Consiglio comunale di Pignataro
Maggiore con intenzioni bellicose, entrambi componenti del Comitato direttivo
del Consorzio per lo sviluppo industriale, farà vedere i sorci verdi alla
famiglia Iavazzi. Senza parlare del fatto che avranno
l’appoggio di Giorgio Valente, persona e consigliere comunale al di sopra di
ogni sospetto”.
Macché. Quando, per il 2 luglio 2013, il presidente
dell'Asi Piero Cappello (grande amico di Giacomo
Zacchia) ha riunito il Comitato direttivo con all'ordine del giorno la pratica Iavazzi, c'erano due assenze che non ci saremmo mai
aspettati, alla luce delle dichiarazioni ambientaliste da noi registrate al
Consiglio comunale di Pignataro Maggiore del precedente 14 giugno 2013. Cari
lettori, avete indovinato: alla riunione del Comitato direttivo dell'Asi risultavano assenti proprio i due membri (Giacomo
Zacchia e Marco Passaretta) che, sulla carta,
avrebbero dovuto fare il diavolo a quattro contro l'inceneritore della famiglia
iavazzi e difendere fino alla morte – o almeno fino
alla strizzatina d'occhio del presidente dell'Asi
Piero Cappello – l'ambiente, la salute e le prospettive di sviluppo
eco-compatibile dell'Agro caleno. Insomma, Giacomo Zacchia – come direbbe
l'associazione combattenti e reduci delle battaglie ambientaliste calene - è un
disertore. Tanto di Cappello (con la “C” maiuscola) ai buontemponi che non si
fidavano nel neo-ambientalismo dell'ex sindaco di Calvi Risorta, né si fidavano
di Marco Passarretta. Mai – aggiungevano i
buontemponi – Giacomo Zacchia avrebbe dato il pur minimo dispiacere al suo
amico Piero Cappello e quindi alla famiglia Iavazzi.
Pubblichiamo in coda a questo articolo la deliberazione del Comitato direttivo
del Consorzio Asi numero 255 del 2 luglio 2013 che
dimostra la diserzione di Giacomo Zacchia (e di Marco Passaretta).
Ma c'è di più. Leggendo la più volte richiamata
deliberazione del Comitato direttivo del Consorzio Asi,
si dimostra che Giacomo Zacchia ha dato una notizia falsa ai partecipanti alla
seduta del Consiglio comunale pignatarese anti-inceneritore. Dalla
registrazione in nostro possesso si evince che al Consiglio comunale Giacomo
Zacchia – chiamando in causa anche Marco Passaretta e
l'incolpevole Giorgio Valente – disse che “fino ad un'ora prima”, dunque in
data 14 giugno 2013, non risultava alcun tipo di rapporto tra l'Asi e la famiglia Iavazzi per
quanto riguardava il progetto dell'inceneritore in territorio di Calvi Risorta,
con riferimento soprattutto al “subentro nella particella” in area ex Pozzi
interessata al disastroso insediamento. Invece dalla deliberazione del Comitato
direttivo del Consorzio Asi si apprende che già in
data 13 giugno 2013 (cioè il giorno prima che si tenesse il Consiglio comunale
pignatarese) al protocollo numero 4414 era stata depositata una richiesta della
“Iavazzi Ambiente società consortile a responsabilità
limitata”, con sede in Caserta, a firma del legale rappresentante Pasquale
Schiavo, per l'assegnazione di un suolo di 40.574 metri quadrati già nella
disponibilità della ditta a seguito di contratto preliminare di vendita del 10
giugno 2013. Richiesta che, naturalmente, ha ottenuto il via libera
all'unanimità da parte del Comitato direttivo del Consorzio Asi,
alla suddetta riunione – come più volte sottolineato - disertata da Giacomo
Zacchia.
Per concludere una domanda a Giacomo Zacchia: può far
sapere a noi, ma soprattutto ai nostri lettori di tutto l'Agro caleno e agli
elettori di Calvi Risorta, se nella riunione del Consiglio comunale pignatarese
del 14 giugno 2013 ha detto il falso di propria iniziativa o ha “semplicemente”
- si presume in buona fede - riportato la notizia falsa che gli avevano dato
all'Asi?
Ci sarebbe, per la verità, una seconda domanda:
Giacomo Zacchia è davvero contro l'inceneritore o fa solo finta? Ma questa
domanda non la formuliamo perché già conosciamo la risposta. Tanto di Cappello
(sempre con la “C” maiuscola) ai buontemponi pignataresi che avevano capito
tutto; e se la ridevano alle spalle di chi – come noi – stava ad ascoltare i
proclami ambientalisti dell'ex sindaco di Calvi Risorta.