CAPARCO: UN SINDACO DA ROTTAMARE
Giovanni Marrocco, 14
luglio 2013
NESSUN
GIORNO E’ SBAGLIATO PER PROVARE A CAMBIARE
In epoca di rottamazioni
il sindaco Caparco si pone ai primi posti tra quelli meritevoli di messa a
riposo. La motivazione risiede negli infortuni giudiziari che il tribuno caleno
si porta dietro irrisolti e che si ripercuotono negativamente sulle casse già
esangui del comune.
Ma un manifesto da solo non basta di certo a
ricordare un “operato
amministrativo" lungo due decenni dove non c’è stata una benchè minima “lungimiranza
politica” favorevole allo sviluppo del paese.
Perché vedete, cari
cittadini, egli ha pensato di poter disporre dei soldi pubblici come se fossero
propri, ma quando i nodi, piano piano,
sono giunti al pettine, insieme ai tantissimi soldi sprecati, sono arrivate
puntuali le batoste giuridiche che offrono il fianco a rimborsi e risarcimenti
enormi. Con rammarico però, e ci preme dirlo, a carico solo dei cittadini di Calvi Risorta (almeno
finora) e non certo di chi li ha causati. Naturalmente saranno gli organi
competenti ad esprimersi, dopo i dovuti e necessari controlli, sull’operato di
Caparco e sulle eventuali responsabilità di un danno erariale, che non potrà
assolutamente ricadere sulla cittadinanza intera.
Ci preme citare l’ultima castroneria del tribuno caleno
stigmatizzata da una sentenza del TAR
ed esattamente quella del 27.6.2013
in cui accoglie il ricorso presentato dagli eredi Milite contro l’esproprio
illegittimo dei propri beni.
“Conseguentemente”,
così recita la sentenza, “il danno
patrimoniale è pari ad Euro 638.728,08,
il danno non patrimoniale (corrispondente al 10% del valore venale del bene in
conformità al comma 1 dell’art. 42 – bis del DPR 327/2001) è pari ad Euro 63.872,81, mentre l’indennità da
corrispondere per l’occupazione temporanea è pari al 5% del valore del suolo al
2000 e per l’intero periodo di occupazione, dunque Euro 491.077,62 x 5% x
4829/365 = Euro 324.851,21. Inoltre
all’imprenditore agricolo spetta l’indennità aggiuntiva, determinata in Euro 27.798,50 su cui, detratti gli importi
eventualmente erogati, saranno calcolati i rituali interessi legali, fino al
soddisfo.”
Dopo 13 anni, quindi, a seguito dell’avvicendarsi di due
amministrazioni e di una serie di ricorsi per mancato risarcimento, oggi arriva
la sentenza che ci è sembrato giusto
portare a conoscenza della comunità.
Stiamo parlando, cari
concittadini, di una sentenza che quantifica in 1.055.000,00 euro circa, il debito nei confronti dei Milite e che
il comune dovrà pagare per la dabbenaggine dei suoi amministratori. Il
comportamento di Caparco è da condannare perché evidenzia la sua incapacità ad
amministrare per il vero bene della comunità.