Il prete anticamorra don Luigi Merola a Pignataro Maggiore
Redazione Calvi, 01 luglio
2013
L’incontro è stato
organizzato dal Presidente del Circolo Unione avv. Giovanni Morelli, nonché Presidente
dell’Associazione Nazionale Carabinieri della sezione di Calvi Risorta.
Stasera, alle 19.30, don
Luigi Merola è arrivato puntuale nella sala conferenze dell’associazione
culturale "Circolo Unione" in piazza Umberto I a Pignataro Maggiore dove
ha trovato i giornalisti locali minacciati dalla camorra in una cittadina che
tanto sta dando alla ripresa dell’intero territorio, in particolare nel riutilizzo
di alcuni beni confiscati alla camorra.
I cronisti presenti alla
manifestazione di questa sera, sono quei giornalisti che hanno riempito con le
loro scottanti indagini colonne di giornali e intere pagine di seguitissimi
siti internet e uno dei primi a finire nel mirino delle sanguinarie cosche
locali fu Enzo Palmesano, minacciato con una lettera
di morte e un proiettile recapitatigli a casa il 21 settembre del 1998 e
indicato – da un collaboratore di giustizia – come probabile target del boss
Pietro Ligato che voleva silenziare Palmesano con la
morte per alcune inchieste sgradite alla potente famiglia camorrista.
Poi Salvatore Minieri, vittima di un attentato a colpi di arma da fuoco
sparati verso i cancelli della sua abitazione la notte del 21 gennaio del 2008,
periodo in cui era impegnato in una pericolosissima inchiesta sul riutilizzo
dei beni della famiglia Ligato e sul mancato riuso degli stessi beni da parte
di alcune cooperative sociali della zona.
E poi il giovane
giornalista Davide De Stavola, già in possesso di un curriculum professionale
da far impallidire il più navigato dei cronisti. De Stavola è stato più volte “attenzionato” dalla camorra, soprattutto nella tarda estate
del 2007, quando, impegnato in una difficile e pericolosa inchiesta sulla
centrale a biomasse Biopower di Pignataro, ritrovò
per ben due volte dei pesci morti nella sua automobile.
Quindi, sotto l’attenta
regia dell’avvocato Morelli, si sono succeduti in vari interventi tutti questi giornalisti
che con la loro testimonianza hanno voluto rendere edotto don Luigi della
realtà pignatarese e dell’agro caleno. Prima dell’intervento finale di don
Luigi Merola, è stata la volta del sindaco di Pignataro Maggiore Cuccaro, che
ha esortato i giornalisti a proseguire e a non mollare. Infine l’intervento di don Luigi Merola che ha esortato
i cittadini a scendere in campo: “Non abbiamo bisogno di tifosi ma di
giocatori” ed ha proposto Oratori, chiese aperte senza limiti di orario, preti
“pescatori” di persone affiancati dai laici, politica e Istituzioni pulite.
L’avvocato Morelli e il Circolo Unione, hanno fatto omaggio a
Don Luigi di un bellissimo crocifisso in legno e, dopo un piccolo assaggio di
musica, una bella esibizione di un attore indigeno, Nicola Bonaccio, che si è
esibito in un bel monologo napoletano.