INTERVENTO DEL CONSIGLIERE GIOVANNI MARROCCO
SULLA “SAGA” DEL CONSIGLIO COMUNALE
Luciana Antinolfi, 22 giugno 2013
Si ribadisce il nostro NO all’impianto della centrale a biomasse.
“L’indifferenza regna sovrana a
Calvi Risorta! La dimostrazione è la celerità con cui è stato convocato il “fantomatico”
Consiglio Comunale, aperto e serale, richiesto dai consiglieri Marrocco, Cipro,
Izzo, Bonacci e Zacchia, lo scorso 30 maggio, per prendere atto della posizione
assunta dal primo cittadino, Antonio Caparco, sulla presunta notizia
riguardante l’eventuale realizzazione di una centrale a biomasse nell’area
ex-Pozzi. Un’area del comprensorio caleno, a ridosso della zona archeologica,
già fortemente martoriata dalla presenza di
altri colossi, distanti pochi
centinaia di metri, la Calenia Energia di Sparanise e
la Biopower di Pignataro Maggiore e dalla mancanza di una sana coscienza
politica di salvaguardia.
L’Amministrazione, con risposta scritta, rende noto che non c’è
necessità alcuna di convocare un Consiglio, perché superfluo, in quanto manca una richiesta
ufficiale, da parte della società Iavazzi,
riguardante la costruzione di una centrale, quindi già da questo (e ci viene
spontaneo!): noi, cittadini caleni, sindaci e amministratori dei comuni
limitrofi, ci siamo sbagliati in massa?
Ma la saga inquietante ha un seguito, perché in data 20 giugno, con
N.P. 211 (vedi Albo Pretorio), spunta all’orizzonte la convocazione di un nuovo
Consiglio ordinario fissato per lunedì 24 giugno, alle ore 9:00, al cui sesto e
ultimo punto all’ordine del giorno si legge: Indirizzi circa la eventuale
realizzazione di una centrale a biomasse.
Mah! Due posizioni contrastanti in pochissimi
giorni, cosa nasconde questo cambio di programma? Si vuole cambiare strategia?
O semplicemente (ci illudiamo!) si voglia vincere l’omertà e dire realmente le
cose come stanno? Mi preme sottolineare che la realizzazione di un impianto di
grandissima portata come quello che dovrebbe essere realizzato, non porta alcun
beneficio o ricchezza al territorio, anche la prospettiva di nuovi posti di
lavoro è un miraggio, e la prova è nei licenziamenti che la Calenia
Energia ha fatto registrare negli ultimi periodi. I vantaggi sono solo per chi lo
gestisce, grazie anche agli incentivi pubblici. L'installazione della centrale
biomasse comporterà la svalutazione dei terreni e dei fabbricati per un vasto
raggio e seri rischi per le colture dei terreni limitrofi e di conseguenza per la
salute, da non sottovalutare che per funzionare a regime, tali impianti hanno
bisogno di una grande quantità di acqua andando a depauperare le falde
acquifere della zona. Ma questo a quanto pare non interessa ai nostri Amministratori!
E’ da notare il peso che si dà all’intera vicenda, non solo collocando
l’argomento al sesto e ultimo punto all’ordine del giorno, ma in un Consiglio
ordinario, non aperto al pubblico come invece indetto dai comuni limitrofi!
Segnale netto di trasparenza e
democrazia!!!”