L’AMMINISTRAZIONE CALENA PROMOSSA A META’ SULLA VIDEO-SORVEGLIANZA
Luciana
Antinolfi, 14 giugno 2013
E’ polemica sul
sistema di video-sorveglianza installato nel comune di Calvi Risorta. I
consiglieri Marrocco e Cipro, evidenziano incongruenze sulle modalità di gestione del finanziamento
e sulla dislocazione delle telecamere sul territorio caleno.
“Con delibera
della Giunta Comunale n.39, del 14 agosto del 2009, fu approvato un progetto
esecutivo per la realizzazione di un impianto di video-sorveglianza con l’obiettivo
di migliorare il senso civico e tutelare le strutture pubbliche da atti
vandalici. Successivamente, con decreto del 2 dicembre 2009, il Ministero
dell’Interno approvò la graduatoria dei progetti presentati, assegnando al
Comune di Calvi Risorta un finanziamento di 280.000 euro. L’amministrazione
poteva ritenersi soddisfatta e avviare i lavori. E oggi, a poco più di 3 anni e mezzo, (che solerzia!), Calvi
Risorta è “sotto controllo” con l’istallazione di uno speed
dome e 28 telecamere, posizionate negli spazi pubblici più frequentati, come i bivi
del paese, le aree dinanzi alle scuole, il cimitero e le piazze. All’insostituibile
lavoro delle forze dell'ordine, è stato affiancato un sostegno tecnologico che
potrà rivelarsi utile in diverse occasioni: i cittadini di Calvi Risorta
possono finalmente “dormire sonni tranquilli”. Tanti però i lati oscuri della vicenda”,
continuano i consiglieri.
“Il Comune anche
nella progettazione è stato carente, c’è infatti una determina dell’Ufficio
Tecnico, n. 346 del 29/6/2012 da cui risulta la restituzione al Ministero degli
Interni di 27.825,21 euro inutilizzati. Sì, avete capito bene, soldi non
totalmente spesi! E’ mai possibile? Perché questa inottemperanza? Non si
potevano prevedere ulteriori impianti? Ma non finisce qui! La perplessità maggiore è nel
constatare che rimane esclusa dalla video-sorveglianza la “roccaforte comunale”,
per quale incomprensibile motivo? Il Municipio, edificio pubblico frequentato
da persone di varia estrazione sociale, alla mercé di tutti, è la struttura più a rischio di atti
vandalici, il dubbio è lecito, che abbia
avuto il Sindaco il buon senso di rispettare la privacy dei frequentatori?”