ASSEMBLEA APERTA A CALVI RISORTA DI RETE CALENA BENI COMUNI
Luciana Antinolfi, 12
giugno 2013
I cittadini dell’agro
caleno manifestano contro la centrale a biomasse.
Grande consenso per la
prima ASSEMBLEA APERTA che si è svolta, nella giornata del 10 giugno, nella
villa comunale di Calvi Risorta. Ad organizzare l’evento i ragazzi della Rete
Calena Beni Comuni. Il fine dell’assemblea è stato quello di sensibilizzare i
cittadini a costruire “insieme” un Comitato Popolare di opposizione alla
realizzazione della Centrale a Biomasse sul territorio dell’Agro Caleno.
Sono intervenuti un
cospicuo numero di persone, politici, tra cui il sindaco di Pignataro Maggiore,
Raimondo Cuccaro, medici, membri di Associazioni, giornalisti e gente comune,
tutti uniti per ribadire il loro dissenso all’inutilità e all’incompatibilità
di una centrale, che altro non è che un inceneritore di rifiuti. Il territorio
ad economia prevalentemente agricola, dove sussiste una vasta area archeologica
per anni soggetta all’incuria e al degrado, un territorio dove ergono maestosi
altri due colossi, la Calenia Energia di Sparanise e
la Biopower di Pignataro Maggiore, oggi oggetto di
ulteriore scempio.
La notizia, trapelata via
web e tramite testate giornalistiche, ha gettato tutti nello sconforto. E
mentre i Sindaci di alcuni comuni limitrofi non hanno avuto remore a manifestare in difesa del territorio, altri,
e soprattutto il più interessato, non hanno reso noto alcuna posizione. Perché
questa mancanza di trasparenza? Non sarebbe più giusto, nei confronti dei
cittadini, palesare apertamente le proprie idee a proposito? Che male c’è nel
dire “io sono d’accordo” oppure “sono solo ipotesi”? L’indifferenza e l’omertà
possono essere intese come sinonimo di malafede.
E’ vero che non esiste alcuna
documentazione certa, sono solo “voci di popolo”, ma l’acquisto dei terreni
nell’area ex-Pozzi, la richiesta di demolizione di ruderi industriali in detta
zona e la presenza della Iavazzi srl
sul territorio caleno, società che si interessa dello smaltimento dei
rifiuti, fanno temere il peggio. La
pericolosità dell’ecomostro non è assolutamente accertata, ma comunque permane
il dubbio sui rischi che i fumi e le polveri hanno sulla salute e sul
territorio. Ci si auspica che nelle assemblee e nelle manifestazioni a seguire
ci sia maggiore partecipazione e coinvolgimento. Si deve abbattere il muro di
omertà che è terreno fertile per i dominatori, e si deve avere il coraggio di
manifestare la propria opinione senza delegare ad altri la soluzione del problema.