CORONA D’ALLORO E FIORI:
RINNOVATO IL RICORDO DELL’APPUNTATO DEI CARABINIERI GIOVANNI PEPE
LUCITO
(CB), 01 giugno 2013
Cerimonia
di commemorazione a Lucito, alla presenza del Comandante della Legione
Carabinieri Molise, Generale di brigata Giovanni Maria Pietro Barbano,
dell’appuntato dei Carabinieri Giovanni Pepe, assassinato 31 anni fa mentre era
in servizio nel 1982, proprio a Lucito. Alle celebrazioni hanno partecipato il
Comandante Provinciale dei Carabinieri di Campobasso, Colonnello Andrea
Bertozzi Della Zonca, il comandante della compagnia di Larino, capitano
Alessandro Dominici, i carabinieri della locale stazione e quelli dei comuni
limitrofi, il Sindaco del Comune di Lucito Fabiola De Marinis, gli alunni e le
insegnanti delle scuole del paese, una folta delegazione del comune di Calvi Risorta
(Caserta) capitanata dall’assessore Agostino Capuano e dall’agente di Polizia
Municipale Angela Caparco, nonchè i figli dello
stesso, Raffaele e Nicolino.
Nella
”Chiesa dell’Immacolata” il cappellano militare del Comando legione carabinieri
Molise don Nino Romano e il parroco del paese, don Michele, hanno concelebrato
una messa durante la quale il Comandante Provinciale ha rievocato l’omicidio
dell’Appuntato Pepe. Le autorità hanno deposto una corona ed un omaggio
floreale davanti la scuola dove è apposta la targa commemorativa in onore del
militare caduto, inaugurata dall’amministrazione comunale nel 2010.
L’appuntato
Pepe morì nel 1982 quando, durante un posto di blocco, i carabinieri della
locale compagnia di Lucito (CB), intercettano un’autovettura rubata con quattro
passeggeri a bordo. All’atto del fermo, tre dei quattro occupanti si davano
alla fuga, mentre i carabinieri riuscivano ad acciuffare il quarto uomo e lo
accompagnano alla vicina caserma, dove prestava servizio Giovanni Pepe che
incita i suoi due colleghi a continuare la ricerca degli altri tre malviventi
che si erano dati alla fuga.
L’arrestato,
a questo punto, tentava disperatamente la fuga dalla caserma e prima ancora che
l’appuntato Giovanni Peppe lo perquisiva nuovamente, estraeva una pistola non
rilevata all’atto del fermo e faceva fuoco più volte contro il militate Pepe.
Cinque proiettili raggiungono mortalmente il Carabiniere ed altri due venivano
trovati sul pavimento. Alla scoperta della tragedia, si apriva un’enorme caccia
all’uomo che vedeva coinvolte tutte le Forze dell’Ordine del Molise, Abruzzo,
Puglia e Campania. Tre dei quattro malviventi originari di Andria, venivano
catturati il giorno successivo, l’assassino invece cinque giorni dopo.
L’assassino, Sgarra Vincenzo originario di Andria, veniva condannato alla pena
dell’ergastolo. Le spoglie del militare caduto riposano nel cimitero di
Calvi Risorta.