CALVI RISORTA: CENTRALE A BIOMASSE SEMPRE PIU' POSSIBILE, MANCANO LE
CERTIFICAZIONI ED E' FALLITO IL RICORSO DELLA DITTA CONCORRENTE
Calvirisortanews, 01 giugno 2013
Alla fine la
bomba è deflagrata nel modo più improvviso, con tutto il suo carico di
perplessità e paure dalle stanze del Tar Lazio, dove la famiglia Iavazzi vince il suo primo round sulla strada per la
realizzazione della centrale a biomasse a Calvi Risorta. La potente famiglia di
imprenditori, specializzata nel trattamento dei rifiuti, aveva ottenuto, il 22
marzo scorso, dal Ministero per lo Sviluppo Economico, il via al contributo per
la realizzazione di una enorme centrale a biomasse nel tenimento di Calvi
Risorta, grazie a un finanziamento agevolato che supera i 17 milioni su un
investimento ammesso di 23. Ma, una delle società escluse, la Agrobioenergia srl, aveva
presentato ricorso al Tar Lazio. Nelle motivazioni della Agrobioenergia,
c'erano soprattutto le doglianze per il punteggio basso ottenuto dalla Iavazzi Ambiente e l'erogazione di un finanziamento
sproporzionato per la società che vuole realizzare le Biomasse a Calvi Risorta.
Nulla da fare,
il ricorso della Agrobioenergia è stato rigettato
ieri pomeriggio (31 maggio 2013) per mancanza di elementi di fondatezza del
documento stesso. Questo, se letto in un'ottica più profonda e documentata, sta
a significare che la Iavazzi Ambiente è a un passo
dall'ottenere quella Autorizzazione Unica che spalancherebbe le porte alla
costruzione di una centrale di proporzioni enormi. Il sindaco di Pignataro
Maggiore, Raimondo Cuccaro, sta lavorando alla convocazione di un Consiglio
Comunale con i sindaci di tutto il comprensorio provinciale sul quale
ricadrebbero le micidiali ripercussioni della centrale a bidonasse targata Iavazzi.
"E' uno
scandalo senza fine che uccide soprattutto la dignità della nostra gente, noi
siamo ritenuti animali sacrificabili che possono beccarsi il tumore in nome del
guadagno di pochi - ha sbottato la fascia tricolore di Pignataro, da decenni in
prima linea nella difesa del sistema ambientale del territorio - io non ci sto
e chiedo subito a tutti i sindaci del territorio, quello di Calvi Risorta in
primis, di partecipare a un Consiglio Comunale aperto con tutti i cittadini per
chiarire, una volta per tutte, cosa si nasconda dietro questa procedura
stranissima che sta portando, con troppe incongruenze, Iavazzi
a realizzare un mostro terribile nel cuore dell'agro Caleno".
Calvi Risorta è
un'Amministrazione sotto i riflettori ufficialmente. Il sindaco e l'ufficio
tecnico cittadino, infatti, stanno consentendo a Iavazzi
di demolire alcune strutture presenti nell'area acquistata dalla Iavazzi Ambiente, senza avere il "permesso di
costruire/concessione" con il "nulla osta" dell'Asi. Tutto sta avvenendo con la presentazione di una
semplice Scia (segnalazione certificati di inizio attività). "Sì, una
procedura molto singolare - ha detto Raimondo Cuccaro - non si possono demolire
strutture in zona Asi senza la certificazione dell'Asi; il sindaco Caparco deve spiegarmi come mai non si è
accorto di questa clamorosa incongruenza, magari può venirlo a spiegare nel
Consiglio Comunale aperto. Io - ha concluso il sindaco di Pignataro Maggiore -
offro tutta la mia disponibilità a bloccare l'ennesima calata dei mostri
ambientali nella nostra zona, anche perché temo che ci si possa appigliare
all'articolo 2 del Decreto Legislativo 387 del 2003 che consente di bruciare la
parte biodegradabile dei rifiuti urbani nelle centrali a biomasse. Ora è il
momento di togliere la maschera e difendere i nostri popoli, invece che
prenderli in giro con fughe e superficialità".
Intanto, la Iavazzi Ambiente ringrazia e cammina spedita verso la
realizzazione di una delle centrali più grandi del Mezzogiorno, nel cuore
dell'agro caleno, a pochi passi dalla centrale Turbogas di Sparanise (quella
dello scandalo dei terreni della famiglia di Nicola Cosentino) e a soli due
chilometri dalla centrale a biomasse Biopower di
Pignataro, inutilizzata perché realizzata grazie a un intricato sistema di
corruzione e tangenti, smascherato proprio dal sindaco di Pignataro Maggiore,
Raimondo Cuccaro. Il sindaco Antonio Caparco, trovatosi alle strette
abbandonava l’aula e cosi sbatteva la porta in faccia ai cittadini che non
erano d’accordo di questa realizzazione di una nuova centrale nel territorio di
Calvi Risorta. I consiglieri comunali Giovanni Marrocco, Nicola Cipro,
Antonello Bonacci, Ermanno Izzo, non si fermeranno, porteranno i cittadini in
piazza se ce ne sarà bisogno, questa centrale non sa da fare. Nel frattempo la
redazione di www.calvirisortanews.it metterà in campo una sottoscrizione
cittadina, raccogliendo così le firme di tutti i cittadini dell'agro Caleno,
pur di non fare realizzare questa nuova centrale della morte. Ci dispiace per
il Sindaco Antonio Caparco, che come sembra è l'unico che ancora non ha manifestato
la sua volontà contraria sulla stampa provinciale e regionale o qualche
giornale on line, anzi, come sembra è favorevole per il momento in attesa di
pareri di esperti in materia, a suo dire. Noi non ci fermeremo, come abbiamo
fatto in passato con lo scandalo Autovelox, appalti Setola, targato giunta
Zacchia, costruzione dossi artificiali, e tante altre cose targate Caparco,
combatteremo anche contro questi mostri che producono solo morte, e non
occupazione, e contro ai sindaci che vogliono distruggere il nostro territorio.