È IL SINDACO DI
CALVI RISORTA ANTONIO CAPARCO IL GRANDE ALLEATO DELLA FAMIGLIA IAVAZZI NELLA
MANOVRA PER IL MOSTRUOSO INCENERITORE DI RIFIUTI – AL SUO FIANCO L’ASSESSORE
PIETRO MARTINO – L’OPPOSIZIONE INCALZA: PARTE LA PROTESTA POPOLARE
Pignataro Maggiore news, 30 maggio 2013
Rosa Parchi
Non ci sono più dubbi: è il sindaco di Calvi Risorta, Antonio Caparco, il
grande alleato della famiglia Iavazzi che vorrebbe
costruire un mostruoso inceneritore sul territorio della città erede
dell’antica Cales. Un inceneritore che, sotto le mentite spoglie di una
centrale cosiddetta “a biomasse”, a breve distanza dalla centrale
termoelettrica di Sparanise, rappresenterebbe il colpo di grazia per la salute,
l’ambiente e le prospettive di sviluppo sostenibile dell’Agro caleno.
La conferma della deriva pro-inceneritore di Antonio Caparco si è avuta
nella mattinata del 30 maggio 2013, quando a Calvi Risorta si è tenuto un
Consiglio comunale che al quinto ed ultimo punto dell’ordine del giorno aveva
un’interrogazione presentata dai consiglieri comunali di opposizione Nicola
Cipro, Giovanni Marrocco, Ermanno Izzo e Antonello Bonacci proprio per chiedere
chiarimenti sulla minaccia dell’inceneritore. Non appena il consigliere
comunale Antonello Bonacci, illustrando l’interrogazione, ha cominciato ad
affondare i primi colpi contro il muro di gomma caparchiano,
il sindaco Antonio Caparco ha perso la calma e, dopo aver fornito una
imbarazzata risposta, è andato su tutte le furie abbandonando l’aula.
A quel punto un altro consigliere di opposizione, Ermanno Izzo – non prima
di uno scontro della minoranza con il presidente facente funzioni del Consiglio
comunale, Claudio De Biasio – ha assestato una serie di durissime critiche alla
maggioranza, annunciando la mobilitazione anti-inceneritore e chiedendo (unitamente
a tutti gli altri consiglieri anti-Caparco) la convocazione di una seduta
“aperta” con l’intervento dei cittadini e di tutti i sindaci dell’Agro caleno.
Dal dibattito è emerso con chiarezza, inoltre, che è l’ingegnere Pietro Martino
(assessore) l’altro esponente della maggioranza particolarmente informato sulle
manovre della famiglia Iavazzi per imporre
l’inceneritore ai cittadini di Calvi Risorta e dell’Agro caleno. In ogni caso,
da quello che si sente dire a Calvi Risorta e nell’Agro caleno, Caparco e
Martino non avranno vita facile se continueranno sulla strada pro-Iavazzi, in contrasto con le attese dei cittadini della
zona. Nei prossimi giorni, forse già nelle prossime ore, si potranno avere i
primi segnali della massiccia mobilitazione popolare che si sta preparando.
È opportuno ricordare, per concludere, che la stessa famiglia Iavazzi è proprietaria della “Impresud”
– società a suo tempo colpita da interdittiva
antimafia, provvedimento però poi annullato dal Tar - che senza gara d’appalto
ha avuto graziosamente in affidamento la raccolta dei rifiuti a Calvi Risorta,
a Sparanise e a Pastorano. E sintomaticamente la famiglia Iavazzi
ha acquisito un terreno nel territorio del Comune di Calvi Risorta per una
centrale cosiddetta “a biomasse”, cioè un mostruoso inceneritore. La manovra è
a largo raggio: raccolta dei rifiuti ottenuta senza gara d’appalto e
inceneritore a portata di mano. Vogliono trasformare l’Agro caleno nella
pattumiera d’Italia.