Arrestato impiegato del Comune di Lucca: abbandona il posto di lavoro per andare a pranzare e prende anche i buoni pasto

 

Questura di Lucca, 29 maggio 2013

 

Comunicato stampa

 

La Polizia di Stato di Lucca ha concluso una operazione nei confronti di un impiegato del comune di Lucca, Enrico Papadia 56enne residente nella piana, addetto all’Ufficio ambiente dell’Ente, avviata a seguito di un esposto anonimo proveniente con buone probabilità da soggetti intranei allo stesso comune di Lucca. L’esposto segnalava una condotta illecita dell’impiegato, che sistematicamente, e stando all’esposto da molto tempo, nei due giorni di lavoro “lungo” (il martedì ed il giovedì di ogni settimana), si recava indebitamente a casa sua per la pausa pranzo, truffando ogni volta l’Amministrazione comunale per un’ora e mezza circa di mancata prestazione lavorativa, nonché percependo indebitamente i relativi buoni pasto.

 

Da tale condotta si è configurata la violazione penale della truffa aggravata in danno di un ente pubblico, ai sensi dell’art. 640 cpv. del codice penale. L’attività di indagine ha consentito di accertare, al di là di ogni ragionevole dubbio, la condotta illecita dell’impiegato; che, nell’intero periodo monitorato di questo mese di maggio (maggio 2013), opportunamente pedinato e filmato dagli investigatori della Squadra Mobile lucchese, ha trasfigurato la realtà simulando con un abile artifizio la sua presenza in ufficio nascondendo così l’allontanamento dal posto di lavoro ottenendone benefici (è stato regolarmente retribuito e, in ragione dell’orario prolungato, ha percepito buoni pasto); egli ha quindi determinato nell’Ente Pubblico la certezza della sua presenza in ufficio quando invece, come dimostrano gli accertamenti, era ben distante realizzando così un ingiusto profitto.

 

Come accertato, mediante timbratura del c.d. badge/cartellino segnatempo, il PAPADIA ha reiteratamente attestato la presenza in Ufficio (il badge costituisce prova della continuativa presenza del dipendente sul luogo del lavoro nel periodo compreso tra l’ora di ingresso e quella di uscita) quando invece sono documentate sistematiche assenze dal luogo del lavoro per un lasso temporale importante: sono state documentate assenze di circa un’ora e mezzo. Ieri pomeriggio, all’ottavo servizio di pedinamento che ha ancora una volta riscontrato l’illecita condotta, è stato atteso dai poliziotti al suo rientro, verso le 15.10, negli uffici del comune e condotto in Questura.

 

Mentre i poliziotti gli contestavano l’evidenza delle prove acquisite, il dirigente della Squadra Mobile ha convocato l’architetto Marchi Giovanni, dirigente dell’area cui afferisce l’ufficio dell’impiegato, che ha prontamente collaborato con gli investigatori fornendo gli orari contrattuali e le timbrature del cartellino marcatempo del Papadia. Questo era l’ultimo riscontro che ha consentito agli investigatori di chiudere il cerchio:  l’impiegato è stato tratto in arresto e, su disposizione del Pubblico Ministero di turno dr.Fabio Origlio, collocato agli arresti domiciliari preso la sua abitazione, in attesa della direttissima fissata per domani mattina 30 maggio p.v.