Arrestato impiegato del Comune di Lucca: abbandona
il posto di lavoro per andare a pranzare e prende anche i buoni pasto
Comunicato
stampa
La
Polizia di Stato di Lucca ha concluso una operazione nei confronti di un
impiegato del comune di Lucca, Enrico Papadia 56enne
residente nella piana, addetto all’Ufficio ambiente dell’Ente, avviata a
seguito di un esposto anonimo proveniente con buone probabilità da soggetti intranei allo stesso comune di Lucca. L’esposto segnalava
una condotta illecita dell’impiegato, che sistematicamente, e stando all’esposto
da molto tempo, nei due giorni di lavoro “lungo” (il martedì ed il giovedì di
ogni settimana), si recava indebitamente a casa sua per la pausa pranzo,
truffando ogni volta l’Amministrazione comunale per un’ora e mezza circa di
mancata prestazione lavorativa, nonché percependo indebitamente i relativi
buoni pasto.
Da
tale condotta si è configurata la violazione penale della truffa aggravata in danno
di un ente pubblico, ai sensi dell’art. 640 cpv. del codice penale. L’attività
di indagine ha consentito di accertare, al di là di ogni ragionevole dubbio, la
condotta illecita dell’impiegato; che, nell’intero periodo monitorato di questo
mese di maggio (maggio 2013), opportunamente
pedinato e filmato dagli investigatori della Squadra Mobile lucchese, ha
trasfigurato la realtà simulando con un abile artifizio la sua presenza in
ufficio nascondendo così l’allontanamento dal posto di lavoro ottenendone
benefici (è stato regolarmente retribuito e, in ragione
dell’orario prolungato, ha percepito buoni pasto); egli ha quindi
determinato nell’Ente Pubblico la certezza della sua presenza in ufficio quando
invece, come dimostrano gli accertamenti, era ben distante realizzando così un
ingiusto profitto.
Come
accertato, mediante timbratura del c.d. badge/cartellino
segnatempo, il PAPADIA ha reiteratamente attestato la presenza in Ufficio (il
badge costituisce prova della
continuativa presenza del dipendente sul luogo del lavoro nel periodo compreso
tra l’ora di ingresso e quella di uscita) quando invece sono documentate
sistematiche assenze dal luogo del lavoro per un lasso temporale importante:
sono state documentate assenze di circa un’ora e mezzo. Ieri pomeriggio, all’ottavo
servizio di pedinamento che ha ancora una volta riscontrato l’illecita
condotta, è stato atteso dai poliziotti al suo rientro, verso le 15.10, negli
uffici del comune e condotto in Questura.
Mentre
i poliziotti gli contestavano l’evidenza delle prove acquisite, il dirigente
della Squadra Mobile ha convocato l’architetto Marchi Giovanni, dirigente dell’area
cui afferisce l’ufficio dell’impiegato, che ha prontamente collaborato con gli
investigatori fornendo gli orari contrattuali e le timbrature del cartellino
marcatempo del Papadia. Questo era l’ultimo riscontro
che ha consentito agli investigatori di chiudere il cerchio: l’impiegato è stato tratto in arresto e, su
disposizione del Pubblico Ministero di turno dr.Fabio
Origlio, collocato agli arresti domiciliari preso la sua abitazione, in attesa
della direttissima fissata per domani mattina 30 maggio p.v.