CENTRALE BIOMASSE: ECCO I RETROSCENA… INTANTO CAPARCO TACE!
PD Calvi Risorta, 28 maggio 2013
Vi sveliamo i
retroscena ed i passaggi fatti per poter costruire una centrale biomasse sul
territorio di Calvi Risorta. La giunta Caparco si è trincerata in un silenzio
assordante. E’ forse d’accordo con questo scempio?
Cari cittadini,
vi sarete chiesti come mai non avevamo ancora parlato e denunciato l’ennesimo
tentativo di costruire un ecomostro nel nostro territorio, già martoriato dalla
presenza di quel mostro che si chiama “centrale turbogas di Sparanise”. E’
presto detto: come al solito prima di parlare ci siamo documentati ed abbiamo
analizzato, come si suol dire, le carte. Ed eccoci,
in prima linea a combattere contro la costruzione di un nuovo ecomostro sul
nostro territorio, senza se e senza ma. Ora ricostruiremo i vari passaggi che
si sono susseguiti fino ad ora, nel silenzio più assoluto e colpevole di
Caparco & soci. Non hanno aperto bocca, eppure, l’ecomostro dovrebbe
nascere nell’area della ex Pozzi che ricade nel territorio del Comune di Calvi
Risorta, questo non lo diciamo noi ma lo si evince dalle carte in nostro
possesso.
Iniziamo dal
decreto del Ministero dello Sviluppo Economico protocollo registro interno n°
00057- 22/03/2013; Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica,
Direzione generale per l’incentivazione delle attività imprenditoriali, a
firma del Direttore Generale Carlo Sappino.
Con questo decreto la Iavazzi SPA che
ha totalizzato con il suo progetto 43 punti, potrà godere di un finanziamento
ammesso di 23.512.587,00 € lordo che, al netto delle agevolazioni totali
rimarrà una cifra astronomica di ben 17.212.000,00 €, per realizzare una
centrale biomasse (la più grande ammessa al finanziamento ndr).
Per completezza
di informazione comunichiamo ai nostri lettori che la Iavazzi
spa, azienda casertana, è collegata all’IMPRESUD SRL che si occupa
della raccolta dei rifiuti a Calvi Risorta dal mese di marzo con un affidamento
diretto. Molti siti e giornali hanno parlato del terreno dove deve sorgere la
centrale biomasse: un terreno di circa 70.000 mq dell’area ex Pozzi, noi siamo
in possesso delle mappe catastali della zona. Nessuno però ha parlato
dell’immobile categoria catastale D1 che sorge in quell’area sita nel Comune di
Calvi Risorta, che guarda caso ha subito una variazione per modifica
identificativo il 19/03/2013, ne parleremo noi. L’immobile in questione è
censito al foglio 20 particella 5098 cat. D1, i dati
sono derivanti da via Appia snc piano terra;
variazione del 19 marzo 2013 n°6877 1/2013 in atti dal 19 marzo 2013 prot. N°CE00549211. Intestazione dell’immobile – Iavazzi spa con sede a Caserta proprietà per 1/1. Sapete
che cosa vuol dire questo? Che il terreno è già dotato di un immobile con cat. Catastale D1, cioè opificio. Per opificio si intende
uno stabilimento industriale. Un opificio è detto tale anche quando rispetta
determinate norme che ne regolamentano la gestione degli stabilimenti: alcune
di queste normalizzano lo smaltimento dei rifiuti.
Vi chiederete
perché parliamo di rifiuti se la centrale biomasse dovrebbe bruciare
esclusivamente biomasse, vale a dire: cippato
vergine, legna, oli vegetali prodotte entro 70 km dal sito. E qui nasce
l’inganno perché il Decreto Legislativo n°387, art. 2, del 2003 consente di
trasformare ogni tipo di “fornace”, quindi anche quelle a biomassa, in
possibili inceneritori, in quanto accomuna la biomassa al Combustibile derivato
da rifiuti (CDR), meglio conosciuto come ecoballe. Si
sa che nei nostri territori non sono presenti boschi tali da soddisfare le
esigenze di una centrale biomasse di grandi dimensioni, ma di contro in alcuni
territori provinciali sono presenti milioni e milioni di ecoballe.
Le emissioni dei fumi di tali centrali sono notevolmente superiori alle
tradizionali centrali turbogas (e questo è tutto dire). Inoltre le numerose
sostanze tossiche che essi contengono – monossido di carbonio, azoto, metalli,
diossine, ecc. danneggiano l’aria e si fissano al suolo. Nessuna tecnologia di
abbattimento dei fumi è in grado di eliminare le micidiali polveri PM 10 o le
particelle più piccole, responsabili di gravissime patologie.
Per questi
motivi il Capogruppo di “Uniti per Calvi” Giacomo Zacchia ha chiesto, nella
conferenza dei Capigruppo del 20 maggio 2013, di inserire all’ordine del giorno
del prossimo Consiglio Comunale un punto che riguarda l’eventuale costruzione
della centrale biomasse, chiedendo di conoscere la posizione di Caparco &
soci circa questa nefasta eventualità. E’ ora di fare chiarezza, perché quello
che si sta verificando a Calvi Risorta è di una gravità assoluta: il sindaco
Caparco e la sua maggioranza tacciono, su una questione che riguarda il
territorio caleno, la salute dei propri cittadini, mentre, nel frattempo il
Sindaco di Pignataro Maggiore Raimondo Cuccaro ed il Sindaco di Sparanise
Mariano Sorvillo esprimono un secco no alla realizzazione dell’eventuale
centrale biomasse, chiedendo un incontro urgente al Ministro dello Sviluppo
Economico Zanonato, al Governatore Campano Caldoro, al Presidente della Provincia Zinzi.
Noi del Partito
Democratico Caleno insieme al Capogruppo Giacomo Zacchia, ci batteremo
quotidianamente in tutte le sedi per scongiurare che un altro ecomostro sia
costruito sul nostro territorio. Non consentiremo a nessuno di barattare la
tutela del nostro ambiente e la salute dei cittadini caleni con, forse, la
promessa di qualche posto di lavoro in vista delle prossime elezioni comunali!