ALLARME PER LA COSTRUZIONE DI UNA CENTRALE A BIOMASSE SUL TERRITORIO
DELL'AGRO CALENO
Luciana Antinolfi, 28 maggio 2013
Notizie dell’ultima ora: la costruzione di una
centrale a biomasse tra i comuni di Sparanise e di Calvi Risorta.
Notizie che destano il panico in tutto l’Agro
Caleno, a seguito dell’emanazione del D.D. del Ministero dello Sviluppo
Economico, datato 22/03/2013, ai sensi del quale è previsto un intervento di
attivazione di un impianto a biomasse. Il progetto ha ottenuto un finanziamento di 23 milioni e mezzo di euro
per la costruzione di una centrale a biomasse, un maxi-impianto da
installare nell’area ex Pozzi a ridosso dell’area archeologica. Se la notizia
fosse confermata ci sarebbe da temere il peggio.
I comuni di
Sparanise, Pignataro Maggiore e Rocchetta e Croce, attraverso i loro legali
rappresentanti ed a mezzo stampa, si sono già pronunciati negativamente sulla
questione, opponendosi nettamente alla realizzazione dell’impianto. Dubbi
invece permangono sulle decisioni del
Comune di Calvi Risorta. Data la gravità della questione, i consiglieri Nicola
Cipro, Giovanni Marrocco, Ermanno Izzo e Antonello Bonacci hanno presentato, in data 20 maggio e nelle mani
del Segretario Comunale, una interrogazione consiliare al Sindaco di cui si discuterà nel prossimo Consiglio
Comunale.
“Il dubbio è che, avendo la ditta già acquistato il terreno,
può il sindaco non sapere della costruzione della centrale? E se ne è a
conoscenza ha già concesso l’autorizzazione
affinchè venisse realizzata”? E’
l’interrogativo che si pongono i quattro consiglieri comunali.
“Trattandosi di acquisto di terreni e di finanziamenti
ottenuti, si presuppone che le trattative siano in corso da tempo, mentre i cittadini sono tuttora ignari
del progetto. Lo stesso vale per i
Consiglieri di maggioranza più vicini al sindaco. Ma si sono chiesti di che si
tratta??? Il dubbio che possa essere una cosa utile sorge spontaneo. L’esempio
è ad Acerra. A nostro sommesso parere, in termini di equità, i danni saranno
sicuramente maggiori dell’utilità. Il nostro territorio è già stato martoriato
abbastanza, perciò noi ci opponiamo e lo difenderemo con tutte le nostre forze.
Calvi Risorta ha ereditato un patrimonio culturale di non poco conto, parte del
quale recentemente ripristinato grazie alla volontà di alcune Associazioni
attive sul territorio e della Soprintendenza dei beni archeologici. Un
patrimonio immane, lasciato per anni nel dimenticatoio e che verrebbe
definitivamente deturpato dalla realizzazione di un impianto estraneo allo
sviluppo economico dell’area. Area invece, compatibile con interventi di
recupero e valorizzazione del patrimonio storico, artistico e culturale. La
realizzazione dell’ennesimo impianto in contraddizione con la naturale
vocazione del territorio, comporterebbe un potenziale rischio di stravolgimento
dei piani di sviluppo e di crescita. Gli effetti non trascurabili sulla salute,
rappresentano inoltre una vera e propria spada di Damocle, allorquando
l’impianto dovesse recepire materiale potenzialmente nocivo.”
I consiglieri comunali Giovanni Marrocco, Ermanno Izzo,
Antonello Bonacci e Nicola Cipro, pertanto, chiamano a raccolta il Consiglio
Comunale, le Associazioni e l’intera popolazione per impedire questo nuovo atto
di sfruttamento del nostro territorio, in spregio alla volontà dei cittadini.