Nuova minaccia per l’agro caleno
Caserta24ore, 25 maggio
2013
Paolo Mesolella
Voci terribili si aggirano
per l’Agrocaleno. Dopo lo scampato pericolo del Gassificatore di Capua, merito dell’aumento della
percentuale di differenziazione che ha reso inutile l’impianto, una nuova minaccia pende sulle nostre teste.
Da alcuni giorni circola
la notizia che la Iavazzi S.r.l. (un’azienda
Casertana collegata all’Impresud S.r.l. che si occupa
della raccolta rifiuti a Calvi Risorta) sia intenzionata a costruire una
centrale a biomasse nell’area dell’ex-Pozzi, un territorio che si estende tra
Sparanise e il demanio di Calvi Risorta. La notizia giunge a seguito del
finanziamento di 23 milioni di euro concesso dal Ministero dello Sviluppo
Economico alla Iavezzi Srl
per la costruzione di una centrale a biomasse.
La notizia è tragica se
pensiamo che, nonostante le centrali a biomasse dovrebbero bruciare
esclusivamente biomasse (cippato vergine, legna, oli
vegetali), la sostenibilità ambientale dell’impianto suscita dubbi
considerevoli visto che può bruciare biomasse prodotte esclusivamente entro 70 km
dal sito e che in assenza di esse è possibile bruciare ecoballe.
Infatti, il Decreto
Legislativo n.387, art. 2, del 2003 consente di trasformare ogni tipo di
“fornace”, quindi anche quelle a biomassa, in possibili inceneritori, in quanto
accomuna la biomassa al Combustibile derivato da rifiuti (Cdr), meglio
conosciuto come ecoballe..
Guardando al nostro
territorio, sicuramente non basteranno i boschi dell’intera regione né è
possibile che si importi biomassa, mentre è estremamente facile reperire in
loco le ecoballe. I dubbi sono leciti e dopo il secco
no delle amministrazioni comunali di Pignataro Maggiore e Sparanise,
pretendiamo che anche l’amministrazione di Calvi Risorta dia una risposta in
merito. Speriamo che il sindaco Caparco scelga di tutelare la nostra salute e
l’ambiente, riconoscendo che non è tramite l’incenerimento che si risolve il
problema rifiuti ma solo con una forte spinta alla raccolta differenziata si
può davvero creare un’alternativa forte.