Centrale biomasse: il sindaco di Calvi Risorta resta in silenzio
Interno18, 24 maggio 2013
La fascia tricolore Caparco ancora non si è espresso in merito alla
paventata realizzazione dell'impianto. Da Pignataro e Sparanise i 'colleghi' si
sono già opposti.
Dopo lo scampato pericolo del Gassificatore di Capua, merito dell’aumento della
percentuale di differenziazione che ha reso inutile l’impianto, una nuova
minaccia pende sulle nostre teste. Da alcuni giorni circola la notizia che la Iavazzi S.r.l. (un’azienda casertana collegata all’Impresud S.r.l. che si occupa della raccolta rifiuti a
Calvi Risorta) sia intenzionata a costruire una centrale a biomasse nell’area
dell’ex-Pozzi, un territorio che si estende tra Sparanise e il demanio di Calvi
Risorta. La notizia giunge a seguito del finanziamento di 23 milioni di euro
concesso dal Ministero dello Sviluppo Economico alla Iavezzi
Srl per la costruzione di una centrale a biomasse.
La notizia è tragica se pensiamo che,
nonostante le centrali a biomasse dovrebbero bruciare esclusivamente biomasse (cippato vergine, legna, oli vegetali), la sostenibilità
ambientale dell’impianto suscita dubbi considerevoli visto che può bruciare
biomasse prodotte esclusivamente entro 70 km dal sito e che in assenza di esse
è possibile bruciare ecoballe. Infatti, il Decreto
Legislativo n.387, art. 2, del 2003 consente di trasformare ogni tipo di
'fornace', quindi anche quelle a biomassa, in possibili inceneritori, in quanto
accomuna la biomassa al Combustibile derivato da rifiuti (Cdr), meglio
conosciuto come ecoballe.
Guardando al nostro territorio, sicuramente
non basteranno i boschi dell’intera regione né è possibile che si importi
biomassa, mentre è estremamente facile reperire in loco le ecoballe.
I dubbi sono leciti e dopo il secco no delle amministrazioni comunali di
Pignataro Maggiore e Sparanise, pretendiamo che anche l’amministrazione di
Calvi Risorta dia una risposta in merito. Speriamo che il sindaco Caparco
scelga di tutelare la nostra salute e l’ambiente, riconoscendo che non è
tramite l’incenerimento che si risolve il problema rifiuti ma solo con una
forte spinta alla raccolta differenziata si può davvero creare un’alternativa
forte.