ASSOLTO L’ARCHITETTO DE BIASIO PER NON AVER COMMESSO IL FATTO: RESTA SOLO
L’AMAREZZA
Calvirisortanews, 22 maggio
2013
Quattro
assoluzioni e due condanne per le irregolarità nella realizzazione e gestione
della discarica di Tre Ponti. Assolti per non aver commesso il fatto il Prefetto,
ex Commissario straordinario per l’emergenza rifiuti in Campania, Corrado
Catenacci e i funzionari coordinatori del Commissario di Governo, Claudio De
Biasio, di origini di Calvi Risorta, Ciro Turiello e
Michele Greco.
Abbiamo
raggiunto telefonicamente l’architetto De Biasio, per una breve intervista, e
così abbiamo formulato alcune domande.
Prima
domanda: Architetto, come si sente oggi alla conclusione del
processo Fiba?
Risposta:
Ho sempre creduto nella magistratura, però nello
stesso tempo sono amareggiato.
Seconda
domanda: Cosa pensa di fare, si costituirà parte civile?
Risposta:
Penso che l’unica cosa alla quale non potrò mai più
essere risarcito è il tempo servito per arrivare alla pronunciazione della
sentenza, dove oggi si riconosce la mia estraneità ai fatti.
Ultima
domanda: Oggi di cosa si occupa?
Risposta:
ho deciso di tornare a fare il mio lavoro di Tecnico,
ma nel privato e non più con gli enti pubblici. In effetti, occupandomi di
ambiente e rifiuti, mi hanno solo trascinato in problematiche giudiziarie, dove
oggi mi si vede assolto da ogni accusa, grazie a Dio.
Condannati
invece per pericolo di disastro ambientale ad un anno e sei mesi di reclusione
(pena sospesa), Armando Cattaneo, legale rappresentante della Fibe Campania e Angelo Sordelli,
rappresentante della Fibe per l’impianto di Tre Ponti
a Montesarchio. La sentenza è stata emessa ieri sera dal Collegio giudicante
presieduto da Baglioni con giudici a latere Cuoco e Camerlengo.
Il pm, Antonio Clemente, nella sua requisitoria aveva chiesto
la condanna per tutti gli imputati a due anni di reclusione per disastro
ambientale e il non doversi a procedere per prescrizione per le ipotesi di
reato di smaltimento di rifiuti speciali pericolosi. Le indagini che hanno
portato al processo partirono nel 2006. La discarica fu realizzata per
accogliere i rifiuti provenienti in particolare dal napoletano nell’ambito di
una situazione di emergenza che si era determinata in Campania.