OPERAZIONE “HAPPY DAYS” DIRETTA DAL VICE QUESTORE AGGIUNTO RUSSO DI CALVI
RISORTA
Calvirisortanews, 23 aprile 2013
Nelle prime ore di ieri, personale delle Squadre Mobili di Pisa e Lucca,
quest’ultima diretta dal Vice Questore Aggiunto dott. Virgilio Russo, di
origini di Calvi Risorta, hanno dato esecuzione a nr. 5 provvedimenti
restrittivi in carcere per spaccio di sostanza stupefacente. L’operazione,
denominata “Happy Days”, ha preso piede in seguito ad
un arresto, eseguito - lo scorso autunno - in una piazzola di sosta adiacente
l’esercizio pubblico sulla via Aurelia a Migliarino Pisano, dove da tempo vi
era un florido spaccio da parte di nordafricani appostati lungo la massicciata
della ferrovia in attesa di clienti, provenienti, secondo le risultanze delle
Sezioni Narcotici delle due Squadre mobili operanti, sia dal pisano che dalla lucchesia che dalla vicina Versilia.
L’indagine, condotta dalla SM di Pisa e coordinata dal Sost.
Proc. dr. Dominjianni, che
ha portato a deferire all’AG 18 persone, di cui 8 colpite da ordinanza di
custodia cautelare in carcere - per spaccio di sostanze stupefacenti - è
iniziata nel settembre 2012 a seguito di un arresto - in flagranza di reato -
eseguito dalla Polizia Stradale e dalla Squadra Mobile, a carico di un
marocchino sorpreso con ben 105 gr. di cocaina. Il luogo, in cui è avvenuto
l’arresto che ha poi generato l’intera indagine è, come si legge, tra l’altro,
nelle pagine della cronaca locale, luogo ideale per gli incontri destinati alla
compravendita della droga. Proprio per questo il Questore Gianfranco Bernabei,
nell’aprile 2012 aveva disposto la sospensione per quindici giorni dell'attività
del bar Happy Days, lungo l'Aurelia a Migliarino.
Nel settembre 2012, a seguito di un controllo della polizia stradale si
procedeva all’arresto di ABOUSSAD Abdessamade
(Marocco 1983) in quanto trovato in possesso di 105 gr. cocaina. Questi era stato
incaricato dal connazionale, tale MARZAN, di trasportare sostanza stupefacente
e consegnarla ad un altro connazionale, tale JARMONUI Brahim.
In particolare, è emerso che l’ABOUSSAD aveva iniziato a “lavorare” per conto
del MARZAN già da diverso tempo; gli accordi erano che, una volta contattato
telefonicamente con alcuni squilli, lo stesso dovesse recarsi nella località
Migliarino Pisano per effettuare un trasporto di sostanza stupefacente.
Identica modalità che veniva seguita anche in occasione del suo arresto ove,
ricevuto lo stupefacente da MARZAN, lo doveva consegnare al connazionale
JARMONUI Brahim.
Dalle prime attività investigative si apprendeva che l’ABOUSSAD
trasportasse cocaina – a bordo di uno scooter - anche fino a 6 volte al giorno,
per conto di connazionali. Per la sua attività, lo stesso percepiva un compenso
pari a 100 euro a viaggio. Nell’occasione dell’arresto del settembre 2012, si è
appurato che l’albanese in quella stessa sera aveva già provveduto in altre sei
distinte occasioni a trasportare cocaina, su incarico di MARZAN e per conto del
socio nell’illecita attività, tale N.B.. Destinatario finale della droga era il
marocchino JAORMUNI Abrahim. L’ABOUSSAD era
praticamente assoldato a JARMOUNI Abdellah detto MARZAN e a N.B.; infatti non
appena riceveva un semplice squillo telefonico, senza che ci fosse una vera e
propria telefonata, lo stesso partiva alla volta di Migliarino per effettuare
un nuovo trasporto.
Vi era, pertanto, un pregresso accordo, il quale stabiliva che ad un cenno
- lo squillo telefonico - il “cavallo” dovesse essere pronto ad effettuare una
nuova consegna. Con l’ausilio di mezzi tecnici di investigazione, quali
intercettazioni, ambientali, gps e attività di
indagine classica, gli investigatori hanno ricostruito le modalità e le
responsabilità dei singoli: in particolare, ABOUSSAD fungeva da cd. “galoppino”
il quale era assunto alle dipendenze di connazionali. Il destinatario finale
era sempre JARMONUI Brahim. Quindi l’ABOUSSAD
trasportava, per conto di connazionali, per diverse volte al giorno,
quantitativi di cocaina (100/150 gr) che poi venivano recapitati a JARMONUI Brahim, il quale provvedeva a sua volta a smerciare il
quantitativo al dettaglio. Le consegne avvenivano nella piazzola di sosta
adiacente il bar happy days, proprio dove è stato
arrestato l’ABOUSSAD.
L’attività di indagine ha interessato anche altri personaggi che
alimentavano il “bazar” di Migliarino.In particolare,
altri soggetti, destinatari di medesimo provvedimento restrittivo: EL
MOUNTASSIER Mohammed e M.S.Il lavoro degli
investigatori ha permesso di appurare un’ulteriore rete di spaccio che vede al
vertice l’albanese GJERGJI Klodian, il quale durante
la perquisizione è stato trovato tra l’altro in possesso di 10 gr. di cocaina e
bilancini di precisione.L’albanese cedeva lo
stupefacente a soggetti magrebini: M.S. ed EL MONTASSIER Mohammed, i quali, a
loro volta la cedevano a E.Y., posto ad un gradino immediatamente inferiore, il
quale poi provvedeva a smerciarla al dettaglio. Ulteriore acquirente dell’albanese
GJERGJI Klodian era il connazionale KASMI Besmir, il quale provvedeva poi a smerciare al minuto
presso Migliarino. Ieri mattina all’ alba la conclusione della operazione; i
poliziotti lucchesi e pisani hanno eseguito le misure cautelari disposte dal
GIP presso il Tribunale di Pisa nei confronti dei seguenti soggetti, traendoli
in arresto ed associandoli al carcere di Lucca:
1. El Montassier Mohamed,
marocchino nato nel ’76 e residente a Lucca fraz.
Ponte a Moriano;
2. Jarmouni Abdellah detto Marzan,
marocchino dell’ 89 dimorante a Capannori fraz.
Paganico;
3. Jarmouni Brahim,
marocchino del 1986, dimorante a Gallicano (LU);
4. Kasmi Besmir, albanese
del 1987 dimorante a Vecchiano (PI);
5. Gjiergj Klodian,
albanese del 1985 residente ad Altopascio (LU).
Nel corso della perquisizione a casa di quest’ultimo, sequestrati come detto
quasi 10 gr. di cocaina suddivisa in involucri ed una bilancina di precisione;
il medesimo è stato (nuovamente) arrestato in flagranza per detenzione di
stupefacente ai fini di spaccio e, prima di essere portato al S. Giorgio,
giudicato per direttissima (PM dr. Amodeo; giudice dr. Silvestri) ed ha
patteggiato, senza i benefici di legge (dunque sconterà per intero questa
ulteriore condanna) 1 anno e 4 mesi di reclusione.
Conferenza stampa h 11.00 in Questura a Pisa. La Squadra mobile di Lucca ha
inoltre tratto in arresto e collocato al regime di detenzione domiciliare Pellino Giuseppe, 45enne residente a S. Anna, impiegato
pubblico, a seguito di condanna a tre mesi di reclusione disposta dal Tribunale
per il reato di minacce gravi. Dopo un passaggio negli uffici della Squadra
Mobile è stato portato al suo domicilio dove sconterà la pena comminatagli.