E’ crollata la galitta borbonica presso la Cappella Reale

Caserta24ore, 03 aprile 2013

Paolo Mesolella

“Dovete sapere che la galitta borbonica che si trovava nella curva prima della Cappella Reale del Demanio di Calvi a Sparanise, è crollata da alcuni giorni”.

Il messaggio di Giovanna Carlino, postato sul sito “Sparanise com’era” di Nicola Severinio, ormai ha fatto il giro del paese e non solo, con il relativo seguito di commenti di rabbia e di Sparanisani più o meno rassegnati al declino. Come il commento di Luigi Coppolino che scrive: ”Mi dispiace molto, ma si vedeva chiaramente che sarebbe successo! Possibile che queste cose debbano succedere come se fossero inevitabili? Facciamo qualcosa. I pochi resti del nostro re svaniscono in uno stato di abbandono che ci obbliga a dimenticare il nostro passato”.

Ormai è chiaro: della galitta borbonica crollata e della stessa Cappella Reale del Casino borbonico del Demanio di Calvi (che sta per crollare), non si interessa e non si è mai interessato nessuno. A questi pochi ruderi abbandonati (e recintati) senza motivo, non ci ha pensato e non ci pensa nessuna amministrazione comunale. Da almeno cinquant’anni.

“Eppure erano stati stanziati 50mila euro dalla Regione proprio per il recupero della Cappella Reale, ma tutto è rimasto fermo dal febbraio 2007. Questi soldi sarebbero potuti bastare per restaurare quel poco che rimane del Casino borbonico dell’antico Demanio di Calvi: la Cappella Reale e le due galitte. Invece no, dei soldi e dello stesso progetto di recupero si sono perse le tracce e, con loro, la storia del casino reale voluto da Carlo di Borbone nel 1779 e fatto costruire dall’ architetto Collecini. Un casino, per capirci, che è stato costruito prima del Casino di Carditello e della stessa Reggia. Con i fondi regionali, quindi, qualcosa si doveva muovere per il recupero della sfortunata Cappella Reale, ma da allora nulla è stato fatto.

Eppure che la Regione Campania, ha stanziato 50mila euro per il recupero del Casino di Calvi: la notizia è stata pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Campania, n° 5 Bis del 4 febbraio 2008, dove all’art. 42, quarto comma è scritto:” E’ concesso per l’esercizio finanziario 2008 un contributo straordinario di euro 50mila al Comune di Sparanise, finalizzato alla ristrutturazione ed al restauro del monumento storico “Casino Reale”. Un contributo che, se non altro, poteva servire a mettere in sicurezza e delimitare l’area della Cappella Reale, oggi abbandonata a se stessa e nel degrado. Ma da allora, a quanto pare, poco o nulla è stato fatto per dare avvio ai lavori. L’area, anzi, nonostante sia gravata dal “vincolo dei beni culturali”, è stata addirittura recintata.

Eppure la vecchia amministrazione comunale aveva mostrato una qualche volontà di salvare il salvabile avviando rapporti con la Sovrintendenza ai monumenti di Caserta, nella persona dell’arch. Torriero, per valutare il da farsi. Ma poi, tutto è rimasto come prima. Si spera ora che la nuova amministrazione, possa dare veramente una svolta a questo brutto capitolo di storia locale. Intanto quel che rimane del Casino Reale giace nel più completo abbandono: un patrimonio inestimabile che ha visto tra le sue mura non solo i Re Carlo III e Ferdinando IV, ma anche Francesco I, Ferdinando II, il pittore di corte Philipp Hackert, gli architetti Collecini e Patturelli, la Regina Amalia Walburga, la Regina Carolina, la Contessa di Floridia, il Marchese di Villafranca e il Vicerè di Sicilia, Principe di Caramanico.