RACCOLTA RIFIUTI: CALVI CACCIA IL CONSORZIO PER UNA DITTA PRIVATA E RISCHIA UNA CONDANNA PER DANNI ERARIALI

 

Calvirisortanews, 31 marzo 2013

 

Calvi Risorta: Raccolta rifiuti, Calvi caccia il Consorzio per una ditta privata, e rischia una condanna per danni erariali

 

 

 

 

 

 

 

In silenzio, senza eccesivo clamore (perché a volte fare troppa pubblicità non conviene), anche Calvi Risorta esce dal Cub, il consorzio unico di bacino, titolare dell'incarico (ricevuto per legge) di gestione del ciclo dei rifiuti. Un atto inaspettato, anche perché guerre tra il Cub e il sindaco Antonio Caparco non se ne sono viste. Anzi. Semmai si è assistito all'esatto contrario, una sorte di eterno idillio; vedi la cessione di aree comunali per il deposito di mezzi consortili... Da qui gli enigmi, i punti interrogativi che tormentano la Pasquetta dei caleni. Che cavolo succede davvero? E soprattutto: i vantaggi di questo passaggio quali sono? Non è che si corra il rischio di successivi passaggi di personale dalla ditta privata al Comune? Di certo, adesso, si intravedono solo una serie di rischi a media scadenza per lo stesso comune che potrebbe, per esempio, essere condannato al pagamento di doppi canoni: quelli al vecchio consorzio (per il quale la cacciata dalla città è illecita se non illegale) e quanto dovuto alla ditta privata appena ingaggiata. Sarebbe la fine per le casse dell'Ente. Naturalmente i politici troverebbero subito il modo di cavarsela, lasciando che a risanare il buco in bilancio provvedano i soliti cittadini a furia di aumenti di tasse, imposte e contributi. Sui doppi canoni e sui nuovi appalti sta per essere aperta un'indagine.

 

Ora, per consentire un approfondimento delle stesse indagini su Calvi, basterebbe un semplice esposto alla Corte dei Conti (e per conoscenza al giudice Silvio Marco Guarriello che sta curando altre indagini, sempre della stessa materia: gli appalti che girano attorno alla “monnezza”). Un esposto che, per quanto ne sappiamo, non ha scritto ancora nessuno, ma che potrebbe scrivere anche un singolo, semplice, cittadino. Tanto per sapere, per esempio, tutto quello che sfugge alla conoscenza della maggior parte dei caleni. Per esempio: di quanti lavoratori (operai) si serviva il Cub per il servizio sul cosiddetto cantiere di Calvi e quanti operai, invece, hanno goduto del predetto passaggio dal Cub alla ditta privata? Il numero di operai è lo stesso di prima o c'è stata qualche variazione? Ogni variazione potrebbe nascondere un errore o un illecito legale perché un aumento dei lavoratori aggraverebbe gli oneri precedenti verso il Cub. Altri quesiti cui non sappiamo rispondere e che, se avessimo tempo, ci piacerebbe rivolgere al consiglio comunale, al magistrato e alla procura e alla corte dei conti: è vero o non è vero che per completare il personale del cantiere di Calvi si è proceduto a dei cambi di mansione da impiegato a operaio? E se questi cambi di mansione ci sono stati, quanto dureranno?

 

Chiediamo scusa per non essere in grado noi di dare delle risposte a queste domande, che faremo comunque di tutto per avere. E non vogliamo certo creare allarmismo, proprio oggi poi, il 1 aprile. Anche perché rischieremmo di non essere capiti. Qualcuno potrebbe pensare a uno scherzo. E invece no: c'è il rischio che Calvi ci rimetta davvero, anzi ci rimetteranno i caleni. Altri comuni hanno fatto la scelta di Calvi, mollando il Cub per una ditta privata e adesso, infatti, sono finiti sotto la lente della Corte dei Conti. É solo una questione di tempo, poi a parlare e rispondere ai nostri quesiti saranno i giudici. DENTRO LA NOTIZIA. Per i più interessati alla cosa, diremo che tutto parte da un esposto della Fiadel alla Corte dei Conti. Anzi, è stato il segretario provinciale della Fiadel, Giulio Testore, a presentare un esposto alla Corte dei conti, alla procura della repubblica, ai carabinieri sul discorso del passaggio di cantiere dei lavoratori che si occupano del servizio di igiene urbana per il consorzio rifiuti.

 

Ecco il testo: “Con la presente, vogliamo mettere alla attenzione delle SS.VV. in indirizzo, che molti Comuni della provincia di Caserta in violazione dei dispositivi di Legge e della normativa vigente, stanno effettuando una serie di passaggi di cantiere, non solo non rispettando l’art. 6 del CCNL di categoria ma addirittura violando quanto sancito e disciplinato dall’art.4 della Legge 210/2008 e dagli art.13 e a seguire della Legge 26/2010. Inoltre con le procedure che gli stessi Enti vorrebbero attuare, si vanificano tutti gli sforzi, che le OO.SS. firmatarie di CCNL stanno facendo, ai tavoli regionali, al fine di garantire il transito della grande maggioranza di lavoratori, che da anni operano nei consorzi di bacino, transitati poi nel luglio 2008 nel Consorzio Unico di Bacino, Ente creato per Ordine della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Va tenuto conto, che gli stessi Sindaci, in più di un caso non prendano in considerazione la Dotazione Organica del Consorzio, approvata dalla Protezione Civile e dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri (Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento di Protezione Civile Prot. N. DPC/USO/0066382 del 01/09/2010 –uscita-). I sindaci altresì non prendono in considerazione neanche il Decreto Legge n.1 del 14 Gennaio 2013 che all’art.1 differisce la chiusura delle attività consortili al 30 Giugno 2013. Ciò potrebbe comportare anche un danno erariale a quei comuni, che fuoriuscendo con atti unilaterali dal Consorzio Unico di Bacino, e affidando il Servizio di Igiene Urbana a ditte private, potrebbero esser condannati al pagamento di doppi canoni (al Consorzio e alla ditta) da parte della Corte dei Conti. Inoltre, sembra, che ha molti Sindaci sfugga il fatto che i Comuni sono soci a tutti gli effetti del Consorzio Unico di Bacino, ed in quanto tali, responsabili di tutte le attività e soprattutto delle passività dello stesso. Quindi si deduce facilmente che la fuoriuscita di alcuni Comuni, in violazione alle norme vigenti, carica il consorzio di molti esuberi procurando di conseguenza un danno erariale ad un Ente Pubblico. Del quale gli stessi Comuni sono soci. Per quanto soprascritto evidenziamo che a seguito di nota inviataci dal Consorzio Unico di Bacino, a firma del Commissario Liquidatore dott. Gaetano Farina Briamonte, che alleghiamo alla presente, risulta dalla stessa che sono molti i comuni che potrebbero procurare questo danno erariale. Inoltre con la presente sottolineiamo che in base al Decreto Legge n.1 del 14 Gennaio 2013 come già scritto nella piattaforma regionale a firma delle quattro sigle sindacali firmatarie del CCNL e dell’aderente UGL, le attività consortili, per volontà della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Presidente della Repubblica, sono prorogate sino al 30 Giugno 2013, e per tanto riteniamo non comprensibile, per non usare altro termine, la decisione dei Commissari Liquidatori dott. Lorenzo Di Domenico e dott. Gaetano Farina Briamonte, di sospendere prima del tempo previsto per legge i servizi del Consorzio Unico di Bacino. Ancora più incomprensibile appare poi, la motivazione, in quanto il disastro finanziario sarebbe dovuto al mancato pagamento dei canoni da parte dei Comuni, dove il Cub presta i propri servizi. Allora ci si chiede come sia possibile che i comuni, non paghino un Ente, del quale sono anche Soci, mentre poi paghino le ditte private, alcune delle quali , tanto per usare un eufemismo, nate la sera per la mattina. Infine crediamo sia giusto porre l’attenzione anche su quei Comuni fuoriusciti negli ultimi due anni, alcuni dei quali per Legge, essendo la loro popolazione superiore ai quindicimila abitanti, che non hanno preso la quota intercantiere, né gli amministrativi, ed in alcuni casi, neanche il personale storico. Con quanto sopra scritto, con pieno senso di responsabilità e trasparenza, questa O.S. chiede da parte dei destinatari della presente missiva, la piena vigilanza in tutte le procedure in corso ed anche in quelle pregresse. Certi di vs. attenzione si porgono distinti saluti”.

 

Dunque, per tornare a Calvi: è sempre solo una questione di tempo, poi a parlare, a rispondere ai nostri quesiti, saranno i giudici.