Erminio Zona: Perché mi candido al Senato

 

Caserta24ore, 04 febbraio 2013

 

Candidato al Senato della Repubblica Italiana circoscrizione Campania nella lista Amnistia Giustizia e Libertà. Il momento politico attuale considerato da alcuni come dell’antipolitica imperante, a ben vedere sta inducendo nei cittadini due atteggiamenti diversi. È vero che una buona parte delle persone si sta allontanando sempre più dalla partecipazione democratica e dal riporre ulteriore fiducia nelle parole dei politici, disorientata e delusa dalle tante promesse non mantenute e dalla totale mancanza di riscontri oggettivi circa un minimo progresso nelle condizioni di vita civile, soprattutto nel Mezzogiorno d’Italia. Si oppongono alla politica giudicandola pratica di potere e, quindi, ai partiti e agli esponenti politici ritenendoli dediti a interessi personali e non al bene comune.


Altri invece cercano di reagire tramite il confronto nelle parole e soprattutto nei fatti scegliendo di darsi da fare per portare avanti importanti e urgenti battaglie di civiltà. Certo queste iniziative locali sono come gocce in un oceano di indifferenza e marciume, ma la politica intesa come salvaguardia dell’interesse collettivo è ineliminabile dalla vita dell’uomo civile, e chissà, forse tante gocce insieme potranno creare la massa critica per dare una svolta e contribuire a salvare il nostro Paese dall’imbarbarimento. E’ di questi giorni un’altra iniziativa dei Radicali Italiani: dare vita al percorso per la candidatura e per la presenza della lista di scopo Amnistia Giustizia e Libertà alle elezioni politiche del 24 e 25 febbraio 2013. Questo subito facendo tutto in trasparenza.


L’abrogazione totale del finanziamento pubblico ai partiti è una delle battaglie storiche dei Radicali Italiani da sempre contro la partitocrazia: la cosiddetta “Peste Italiana”, basta ricordare i referendum indetti dai Radicali che nonostante l’invito a votare “no” da parte dei partiti che rappresentano il 97% dell’elettorato. Perché lo Stato deve favorire tutti i cittadini attraverso i servizi, le sedi, le tipografie, la carta a basso costo e quanto necessario per fare politica, non garantire le strutture e gli apparati di partito, che devono essere autofinanziati dagli iscritti e dai simpatizzanti. Come non ricordare le sconcertanti parole dell’avvocato difensore di uno dei tanti “tesorieri” di partito presi con le mani nel sacco: i soldi una volta transitati dal ministero ai conti dei partiti, da pubblici diventano privati. Insomma cercare la moralizzazione nel sistema a colpi di interventi della Magistratura è come cercare di arginare un fiume (di soldi) in piena, non ponendosi il problema di guardare alla sorgente.


Così come tante altre “prove” che danno le politiche tradizionali (italiane) al confronto con i risultati che invece hanno assicurato le battaglie radicali. Vivendo da vicino esperienze nell’ambiente radicale, ho conosciuto tantissime persone con una umanità incredibile. In ogni incontro o manifestazione la parola più usata è sempre la stessa. LEGALITA’. Per questo nasce la Lista Amnistia Giustizia e Libertà (l’Amnistia è una Legge dello Stato), per denunciare una delle principali emergenze civili nel nostro Paese perché “non vi è pace senza giustizia”. Certe dinamiche sociali (e politiche) non sono di immediata comprensione, le conquiste sociali di una minoranza poi si ripercuotono apportando benefici a cascata su tutti i cittadini di uno Stato che vuole progredire.


Considerando che le elezioni politiche e regionali del 24 e 25 febbraio si terranno, come puntualmente documentato e denunciato dai Radicali Italiani in sede nazionale e internazionale, in condizioni antidemocratiche senza precedenti, contrassegnate dall’illegalità dell’intero procedimento elettorale nonché dall’annullamento dei diritti civili e politici dei cittadini per il periodo precedente alla campagna elettorale; considerata il carattere fondamentale della lotta volta a contrastare la sempre più strutturale negazione del diritto umano a libere elezioni, incardinata dal Movimento Radicale attraverso un primo coinvolgimento dell’Osce e del Consiglio d’Europa e la predisposizione e presentazione dei ricorsi alla Corte europea dei diritti dell’uomo rispetto alla cancellazione per cinque anni delle tribune politiche previste come obbligatorie dalle legge, individua nelle liste Amnistia Giustizia Libertà l’unico progetto elettorale che pone come priorità l’uscita dello Stato italiano dalla condizione di fuorilegge rispetto ai diritti umani e ai fondamenti dello Stato di diritto e della democrazia.

 

Ci appelliamo alle realtà sociali e alle personalità che in questi anni hanno manifestato appoggio agli obiettivi fatti propri dalle liste Amnistia Giustizia Libertà affinché sostengano le iniziative che saranno assunte, anche in forma di eventuali nuclei organizzati, e impegna gli organi dirigenti ad assicurare ad esse il prioritario e massimo coinvolgimento del Movimento, nella prospettiva dell’approvazione da parte del prossimo Parlamento di provvedimenti che facciano da precursore alla ripartenza del sistema giustizia. Certo fare volontariato non è facile, le incomprensioni e gli equivoci che procurano i tanti ipocriti sono sempre in agguato. Però questa è una esperienza, un’immagine che non dimenticherò mai: quando per le iniziative del nostro gruppo a sostegno delle istanze della lista di scopo AGL andiamo a manifestare davanti ai carceri si avvicinano dei bambini che aspettano in strada il loro turno per entrare a trovare i loro parenti detenuti. Ho notato i sorrisi di queste creature innocenti quando si avvicinano “a manifestare” con noi. Ecco, io credo che in quel momento, il ricordo di un sorriso in quei bambini in crescita in qualche modo sia un segno di speranza.