LA NECROPOLI DEL MIGLIARO A CALES
CalviRisorta.com,
02 febbraio 2013
Un altro tassello è stato aggiunto alla
conoscenza del nostro territorio con il volume “La necropoli del Migliaro a Cales. Materiali
di età arcaica”, a cura di F. Gilotta e C. Passaro, con contributi di L. Aveta,
G. Ciaccia, F. De Salvia e della nostra compaesana la
prof.ssa Angela Izzo.
Il libro accolto nella collana Monumenti
Etruschi, a cura dell’Istituto Nazionale di Studi Etruschi ed Italici, è
consultabile presso la Biblioteca della Facoltà di Lettere della Seconda Università
degli Studi di Napoli a Santa Maria Capua Vetere. Si presenta l’edizione degli
scavi di emergenza condotti nella necropoli calena del Migliaro tra 1995 e 1997
da parte dell’allora Soprintendenza per le Province di Napoli e Caserta.
Nello specifico il gruppo di lavoro è stato
diretto dal Prof. Fernando Gilotta, con la
partecipazione di due suoi collaboratori, la prof.ssa Angela Izzo e il dott.
Leopoldo Aveta, per quanto attiene allo studio delle
singole tombe e del corredo di accompagno, e dalle dottoresse Colonna Passaro e Gabriella Ciaccia, per lo studio del territorio e
l’inquadramento dello scavo nell’ambito dell’abitato di Cales.
Il prof. F. De Salvia si è occupato, invece, dello studio degli scarabei
rinvenuti nella straordinaria tomba 89, che come dimostrano la quantità e la preziosità
dei vasi di corredo e degli oggetti d’ornamento personale, apparteneva ad una
piccola inumata di rango elevato all’interno di una comunità già socialmente
articolata.
Il volume presenta, quindi, il resoconto
dello scavo della necropoli del Migliaro e il catalogo dei materiali rinvenuti
nelle singole tombe. Per ogni sepoltura è fornita una breve scheda
introduttiva; di ogni corredo sono illustrati, con foto o disegni, tutti i
reperti. È stata messa a punto la tipologia per le differenti classi di
materiali che vanno dall’impasto grezzo (anfore e grandi contenitori),
all’impasto bruno o a superficie rossa lustrata, al bucchero e all’argilla
figulina per la ceramica, dalle armi di offesa e di difesa, agli oggetti di
ornamento come fibule o armille, etc.
I corredi erano disposti generalmente alla
testa e ai piedi dell’inumato e comprendevano un grosso contenitore di impasto
grezzo, il servizio vascolare con vasi per bere, le armi e gli oggetti di ornamento
personale. Come è noto le necropoli
costituiscono una preziosa fonte di informazioni per ricostruire la struttura
sociale di una comunità, soprattutto in assenza di altri dati quali strutture
di abitato o luoghi di culto e ovviamente fonti scritte.
Lo studio della necropoli del Migliaro ha
fatto emergere chiaramente che vi era una comunità stanziale nel territorio
occupato poi dalla futura Cales a partire almeno
dall’Orientalizzante recente (fine VII- inizi VI), in linea con altri
insediamenti dell’alto Casertano e del basso Lazio.
Fernando Gilotta,
Colonna Passaro, La
necropoli del Migliaro a Cales. Materiali di età
arcaica, con contributi di Leopoldo Aveta,
Gabriella Ciaccia, Fulvio De Salvia, Angela Izzo, Ciro Piccioli, Antonio
Scognamiglio, 2012, MONUMENTI ETRUSCHI A cura dell'Istituto Nazionale di Studi
Etruschi ed Italici Diretta da Giovannangelo
Camporeale, Fabrizio Serra editore, Pisa
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