VANDALI IN AZIONE A CALVI RISORTA: 46 PRESEPI DEVASTATI
Gazzetta di Caserta, 14
gennaio 2013
Hanno completamente
distrutto i quarantasei presepi realizzati dai bambini e dai docenti della
Scuola Media e posti in mostra dal giorno della vigilia di Natale, presso il
salone parrocchiale nella frazione di Zuni.
E questo proprio sabato
notte, quando l’indomani, domenica, si sarebbero dovuti premiare i più belli con
un‘apposita manifestazione. E' stato un atto di cattiveria. Vorrei mandare un
messaggio agli autori, o all‘autore dell'atto vandalico "Non hanno fatto
una cosa bella, perché ci hanno lasciato una grande amarezza nel cuore. Il
Santo Padre nei giorni scorsi ha detto a tre nuovi Vescovi: "Vi mando come
pecorelle in mezzo ai lupi". “Ci auguriamo che non ci sia un lupo anche a
Zuni".
Con queste parole Padre
Amedeo, padre superiore passionista del Convento caleno e parroco della
parrocchia di "San Nicola" a Zuni, ha comunicato ai fedeli presenti
in chiesa per la messa domenicale, l‘insano gesto, compiuto probabilmente da
qualche parrocchiano, di distruggere senza alcun motivo ben 46 presepi
realizzati dai bambini della scuola media calena ed esposti, durante i giorni
delle festività natalizie, nell'ampio salone parrocchiale.
Presepi che erano davvero
interessanti, perché geniali, semplici e realizzati con una varietà
straordinaria di tecniche e materiali che veramente lasciavano stupiti i
dubbiosi visitatori; sarà stata l'invidia o la cattiveria, certo è che a Calvi
Risorta non si era mai registrato un gesto simile, anche se non è la prima
volta che nella povera parrocchia di Zuni avvengono episodi vandalici.
Il 18 febbraio scorso,
infatti, qualcuno ha anche profanato il tabernacolo posto sull'altare del SS.
Sacramento, al termine della navata destra della bella chiesa baronale. La
chiesa, costruita nel 1623, presenta una struttura a tre navate con volta
incantucciata. Al suo interno si conservano ancora interessanti lapide marmoree
con iscrizioni, il pregiato altare del SS.
Sacramento, un bel dipinto del 700 raffigurante i santi Nicola e Casto e
numerose sepolture nelle cavita ipogee, tra le quali quelle del Barone Luigi
Zona e del fratello Muzio, protomedico alla corte di Carlo V di V Borbone a
Madrid.
“Probabilmente, spiegò
Padre Amedeo, pensavano che anche nel tabernacolo ci fossero soldi o oggetti di
valore da rivendere al mercato nero. Ma non era così".
Padre Amedeo De Francesco,
superiore passionista del convento caleno e parroco della chiesa monumentale di
San Nicola a Zuni, è mortificato e sconvolto per l’accaduto, ma sull‘altare,
durante l'omelia di ieri, ha invitato i fedeli a perdonare. "Che il Signore
benedica tutti, - ha detto - (anche quelli che hanno distrutto il suo presepe".