Un successo del teatro caleno: Tonino Allocca e la sua “Cenerè Cucù Settè

 

www.CalviRisorta.com, 12 gennaio 2013

 

Peppino De Lucia

 

Anche quest’anno il teatro caleno ha voluto allietare i caleni nelle giornate natalizie con l’impegno di Tonino Allocca e il suo folto gruppo di attori nella brillante interpretazione di “Cenerè Cucù Settè” insieme all'orchestra Antonio Izzo diretta da Peppe Izzo.

 

La rappresentazione, che è stata proposta per diverse serate, avrebbe meritato di ulteriori repliche per la bravura degli interpreti e la bellezza del testo.

 

Molte le manifestazioni di chi ha avuto la possibilità e la fortuna di essere presente e che si augura venga replicata, così come dichiarato da Lina Capuano: “Grande successo....ragazzi!!!!! Ci sarebbero volute altre cinque serate per accontentare tutte le persone che "purtroppo" non hanno trovato posto e per chi (come tanti hanno fatto) avrebbero voluto rivederla!!!!!”

 

Complimenti a tutti e ad maiora!

 

PRO LOCO “CALES NOVI”

presenta

 

L’ Orchestra “Antonio Izzo “ e il Gruppo Teatrale “Autonomia Visuale

 

in

 

Cenerè Cucù Setté

 

Interpretazioni musicali e teatrali liberamente ispirate all’opera

LA GATTA CENERENTOLA

(di R. De Simone)

 

Musicisti

Interpreti

Lella Cotecchia

Lina Capuano

Flavia Di Girolamo

Renata Allocca

Ludovica Bovenzi

Antimo Martino

Davide Izzo

Michele Parisi

Giovanni De Stefano

Agostino Bonacci

Daniele Capuano

Mena Caranci

Luca Bucciaglia

Vittoria Caranci

Franco Cipro

Maria Cristina De Stefano

Salvatore Elia

Pino Ferra

 

Gino Bovenzi

 

Angelo Valle

 

 

Musiche curate da                                                                        Adattamento Teatrale

Davide e Giuseppe Izzo                                       Tonino Allocca

 

 Direzione                                                                                     Organizzazione scenografica

Giuseppe Izzo                                                                          Carmelo  Bonacci

 

Adattamento dei costumi

Lina  Capuano

 

luci e audio                                                                                                     riprese video

Nicola Parisi                                             Domenico De Biasio

 

 

Il Presidente Pro Loco “Cales Novi”

Pasqualino De Stefano

 

 

 

 

 


 

 

 

La Gatta Cenerentola

Favola in musica di Roberto De Simone


 

Un antico cortile di Napoli, personaggi e fantasie di un popolo che soffre e cerca con il gioco e con il canto di esorcizzare gli spettri delle proprie angosce e di dare vita e luce alle speranze: " Jesce sole nun te fa cchiù suspira' ".

E' lo scenario di una favola in musica, dove una gatta che ama rannicchiarsi vicino alla cenere diviene il simbolo della fecondità femminile e del focolare domestico, ed il suo diventare donna restituisce al popolo il ruolo di protagonista della propria storia, riscattandone la dignità asservita e umiliata dal potere. "E chi è essa? Sempe na femmena! Una 'e nuie ca se po' mettere Sott’ ‘e piere  ‘o rre ‘e addeventa' 'a riggina ‘e stu popolo!".

Non poteva d'altronde la fantasia popolare riconoscersi in una figura maschile, subìta e rappresentata come espressione della guerra e del potere violento. Così nella commedia la femmi­nilità è vista come liberatoria e fonte di potere reale benché represso: Cenerentola, proprio come la Madonna sulla spiaggia di Mergellina, perde e ritrova la scarpa simbolo della fecondità e della verginità riacquistata dopo il parto; per partecipare al gioco della tombola i maschi devono indossare veli da donna: ed ancora, il femminella si uccide quando si accorge che la sua finta maternità viene derisa e mai potrà essere accettata, nemmeno nel gioco.

La storia si snoda così su due piani, quello psicologico del rapporto tra femminilità e mascolinità, quello sociale della contrapposizione popolo-potere costituito. In essa convivono antiche leggende della tradizione popolare, riti pagani sapientemente mescolati ai culti della religione cristiana. allegorie di carattere erotico. laddove l'erotismo non è vissuto come ricerca edonistica del piacere. bensì come fonte di fecondità, essenza irrinunciabile della vita di un popolo. Il canto, i giochi e la gestualità dei protagonisti divengono così, come sono sempre stati nella storia della gente comune, strumenti necessari per la rappresentazione delle passioni umane.

Grazie a Roberto De Simone per averci regalato, in questo splendido sogno ad occhi aperti, uno spaccato dei nostri vissuti e della quotidiana fatica di esistere.


Gruppo Teatrale "Autonomia Visuale"
orchestra “Antonio Izzo”

Calvi Risorta

 

Alcune foto della rappresentazione teatrale