Lettera
di auguri del Superiore Provinciale dei P.P. per il nuovo anno 2013
P.P., 01 gennaio 2013
Carissimi confratelli,
abbiamo celebrato
da qualche giorno la solennità del Natale e ci apprestiamo ad entrare nel
nuovo anno 2013 disponendo il nostro animo con sentimenti di gratitudine
per i doni ricevuti dal Signore nell’anno che sta per terminare, di pentimento
per gli errori commessi e di accoglienza dell’anno nuovo.
Desidero
rendere grazie al Signore soprattutto per il dono che è ognuno di voi, per la vostra testimonianza e fedeltà, per il vostro impegno e la
vostra fraternità, e mi auguro che ogni comunità possa cantare con la voce
del cuore il Te Deum di ringraziamento per il
dono della vita, della vocazione, della missione e dei confratelli.
Nessuno di noi potrebbe vivere infatti appieno la propria vocazione e
missione senza l’apporto dei confratelli e della comunità.
Riscopriamo la
bellezza dello stare insieme, del pregare
insieme, della condivisione, della comunione e dell’agire insieme
prendendoci cura l’uno dell’altro con umanità. Rispettiamo i ruoli di
ognuno e nella corresponsabilità cerchiamo di operare insieme con
la partecipazione attiva nelle decisioni, con la comunicazione e
correzione fraterna, col contributo del proprio lavoro a servizio della
comunità e per la cura dignitosa dei nostri ambienti.
Forse qualcuno
mi dirà: ma cosa pretende oramai? Ma non
vede come siamo pochi, ammalati e anziani? L’essere pochi, malati o
anziani non è la ragione della nostra crisi! Nessuno pretende
l’impossibile. Non si tratta di fare grandi cose ma di curare le piccole!
La vita di ognuno di noi è come una giara ed essa (non importa la capacità
che abbia) è fatta perché sia ripiena. Seguiamo l’invito che Maria, la
Madre di Dio, ci offre. Lei, prima di noi, si è accorta, della mancanza
del “vino” e c’invita, come fece con i servi alle nozze di Cana, a
fare quello il Signore dirà (cf. Gv 2, 1-11). Riempiamo le nostre giare con l’acqua dei
nostri sforzi, grandi o piccoli che siano, e poniamo fiducia, con e come
Maria, in Colui che può trasformare l’acqua in vino. È una questione di
fede e forse la nostra crisi è dovuta soprattutto ad una mancanza di fede
che porta alla rassegnazione e a non vedere la strada nuova che il
Signore apre nel deserto (cf. Is 43, 18-19).
Tra gli eventi
dell’anno 2012 che maggiormente hanno toccato la nostra vita passionista, ce n’è uno che indica chiaramente la strada nuova da intraprendere: il
decreto emesso dall’ultimo Capitolo Generale, con il quale viene
costituita la nostra nuova grande Provincia (Configurazione). Essa è
formata dalle sei province italiane, dalla provincia portoghese e da
quella francese, insieme con le missioni in Angola, Bulgaria e Nigeria.
La celebrazione del primo Capitolo della nuova provincia si terrà a Roma,
ss. Giovanni e Paolo, dalla sera del giorno 16 al pranzo del 24 in maggio
2015. Il Coordinatore P. Leone Masnata, con una
sua lettera circolare, espliciterà le tappe e le iniziative del nuovo cammino
intrapreso.
Carissimi,
stiamo celebrando l’anno della Fede, facciamo nostra l’invocazione dei
discepoli: “Aumenta la nostra fede”. Anche loro furono
rimproverati più volte da Gesù per la loro mancanza di fede; persino
l’apostolo Pietro fu apostrofato come uomo di poca fede! Alla richiesta
dei discepoli Gesù non indica grandi cose, ma prende come termine di
paragone il granellino di senape: “Se aveste fede quanto un granellino
di senapa, potreste dire a questo gelso: sii sradicato e trapiantato nel
mare, ed esso vi ascolterebbe” (cf. Lc 17, 5ss).
Come un
granellino di senapa: Gesù non domanda una fede più o meno grande,
Egli la vuole autentica, fondata su di lui, dal quale attendere ogni cosa,
senza fare calcoli unicamente sulle proprie capacità. Chi ci dice che la
nostra condizione attuale non sia proprio un kairòs
affinché, spogli delle nostre sicurezze umane, rifondiamo e poniamo la
nostra fiducia solo in Lui? Abbiate fede, il Signore è con noi! A
tutti auguro un felice e sereno 2013.
P. Salvatore
Enzo Del Brocco, cp
Preposito Provinciale