Calvi Risorta: L’ultimo saluto a Padre Bartolomeo
Caserta24ore, 30 ottobre
2012
Paolo Mesolella
Una moltitudine di persone
ha voluto dare l’ultimo saluto a Padre Bartolomeo Avagliano,
il padre passionista caleno che si è distinto per la sua amabilità e bontà. Uno
stuolo di sacerdoti, di parroci, di passionisti, di suore, di fedeli, ieri ha
vegliato le spoglie del padre nella cappella della Scuola Apostolica dei
Passionisti fino alle ore 15 di pomeriggio quando tutti si sono diretti al
Cappellone per la santa messa officiata da S.E. mons.
Arturo Aiello, vescovo della diocesi di Calvi e Teano.
Il suo saluto, il suo
ringraziamento a Padre Bartolomeo è stato commovente: “Di padre Bartolomeo – ha
detto il vescovo – parlano i numeri della sua vita: è stato 37 anni parroco a
Calvi Risorta, 72 anni Passionista, 68 anni sacerdote. Dietro a queste cifre ci
sono tante ore donate al signore, tanti sacrifici, confessioni, predicazioni.
Siamo qui, proprio per
esprimergli il nostro grazie. Grazie perché è stato fedele per tanti anni ed è
stato docile ai cambiamenti della chiesa. Grazie perché è rimasto sempre
giovane nonostante i suoi 93 anni. Padre Bartolomeo aveva la grande virtù di
essere docile ai cambiamenti che avvenivano nella chiesa. Era un contemporaneo.
Durante i nostri incontri manifestava la sua grande capacità di cogliere le
difficoltà dell’oggi. Era un grande padre del ministero della riconciliazione.
La Croce passionista con lui è rifiorita ed è diventata luce.
Come dice l’evangelista
Giovanni: il chicco di grano deve morire per donare la sua spiga dorata. Gesù
lo dice di sé, ma anche per noi. Gesù parlava della Croce. E questa passione
per la Croce ha spinto Bartolomeo a seguire le orme di San Paolo. Seguendo la
Croce ha vissuto e con essa è morto. Se c’è una cosa che non si improvvisa, è
la morte. Una morte santa non si improvvisa: è la sintesi di tanti istanti, di
tante ore. Allo stesso modo la morte serena di padre Bartolomeo è la sintesi di
tanti sacrifici. Anche l’abito nero avrà fatto pensare al giovane Bartolomeo
che già allora avrebbe abbracciato il lutto della morte.
La cosa più difficile è
l’arte degli addii: è difficile renderci conto che non siamo essenziali. Solo
Dio è essenziale, noi no: siamo delle comparse. Grazie padre Bartolomeo per la
tua testimonianza, grazie per aver educato intere generazioni di giovani, di
passionisti, di sacerdoti. Grazie per il tuo grande cuore; continua a pregare
per noi affinché incominciamo a pensare che dobbiamo fare del bene come hai
fatto tu, per poter vedere il Signore.