Calvi Risorta: La carovana dell’Archeoclub Cales all’abbazia che ospitò S. Anselmo d’Aosta e il re
Ruggero I
Caserta24ore, 14 ottobre
2012
Ancora un successo della
carovana dell’Archeoclub Cales:
un’intera giornata dedicata al trekking, alla visita dell’abbazia di San
Salvatore e alla chiesa rupestre di Fradejanne sul
Montemaggiore a 900 m/slm. All’abbazia che ha
ospitato Sant’Anzelmo d’Aosta, Primate di Canterbury
e alla cappella rupestre che conserva l’immagine miracolosa della Vergine di Fradejanne, del monaco eremita Giovanni. Si è ripetuto,
quindi, il successo di domenica scorsa.
Anche ieri, infatti, sono sono stati tanti i visitatori che hanno risposto
all’appello dell’Archeoclub Cales.
Prima tappa: l’abbazia, poi la carovana dell’Archeoclub,
guidata dal presidente prof. Paolo Mesolella e da Erminio Zona, si è recata a
vedere la graziosa chiesa rupestre di Fradejanne.
Particolarmente interessante la visita al monastero di San Salvatore del monte Caprario, antica dipendenza dell’abbazia di San Salvatore
Telesino. Il monastero fu scelto per la sua amenità nel 1089 da Sant’Anselmo
d’Aosta, Primate di Canterbury, che vi scrisse una delle sue opere più
importanti, il “Cur Deus Homo”.
La circostanza è
raccontata da Eadmero, il discepolo prediletto che lo
accompagnava nel viaggio. L’allora Abate dell’Abbazia di San Salvatore Telesino
(di cui San Salvatore era una dipendenza), era stato discepolo di Sant’Anselmo
quando questi insegnava teologia presso l’abbazia di Notre-Dame du Bec per cui offrì ospitalità
al Maestro presso la sua grangia dal momento che l’anziano teologo soffriva la
calura estiva. Per poter conoscere Sant’ Anselmo, il Re Ruggero il Normanno,
salì sul monastero di Croce, abbandonando l’assedio di Capua per due giorni.
Nel 1301, Bonifacio VIII affida il monastero alla mensa episcopale di Calvi.
La graziosa chiesa annessa
al convento è lunga circa 16 m. e larga 4,50 m. Poi vi sono la cripta, il
sottotetto, il coro ed il sedile dell’Abate. L’ingresso fu spostata dal centro
verso destra, forse in seguito ad un terremoto. La cripta invece è molto alta e
ciò sarebbe spiegabile dalla sua primitiva funzione di magazzino; in seguito,
però, diventerà cripta funeraria e durante i lavori di risistemazione vi furono
ritrovate le ossa di 4-5 monaci. Il monastero è sospeso per tre lati sul vuoto
e l’unico varco ad Ovest era protetto da un robusto muro di cinta: ciò fa di
San Salvatore un monastero-fortezza.
Molto interessante anche
la visita alla chiesa rupestre di Fradejanne. Qui
frate Giovanni, detto Frade janne,
intorno al 1300, al fine di permettere ai carbonai della montagna di adempiere
al precetto della messa domenicale, costruì l’oratorio dove si venera una sacra
immagine della Madonna di FradeJanne, che ha preso il
nome dal devoto monaco eremita…
Domenica prossima, 21
ottobre, la carovana dell’Archeoclub Cales, guidata dal prof. Mesolella, dal prof. Pasquale De
Stefano e dal dott. Erminio Zona, visiterà i ruderi della basilica di S. Casto
Vecchio (IV sec. d. C.), l’antica chiesa di San Simeone sulla via Stellatina e la misteriosa Grotta di San Michele.