Calvi Risorta: Le terme romane diventate luogo
di prostituzione
Caserta news, 09 ottobre
2012
L'area archeologica
dell'Antica Cales è videosorvegliata. Sono state
messe le telecamere in entrata al Cardo Massimo e sugli scavi, per monitorare
l'ingresso al sito 24 ore su 24. Questo è stato detto lo scorso gennaio in
occasione di un convegno voluto dall'Archeoclub Cales sull'antica Cales.
In realtà, oggi, non tutti
i siti archeologici sono adeguatamente vigilati e sorvegliati. Le Terme del
Foro, (dette anche Terme Centrali), ad esempio, risalenti al I sec. a. C. sono
diventate un vero e proprio luogo di meretricio. Eppure le Terme romane di
Calvi costituiscono, dopo le terme di Mercurio a Baia, che però sono più
recenti ed accanto al nucleo più antico delle terme Taurine presso Centumcellae, il più grandioso complesso termale
repubblicana finora conosciuto.
"Dietro alle Terme,
ha detto Giovanni, un contadino di Calvi, ormai si intrattengono le prostitute
nelle macchine dei clienti. Anzi, il via vai delle macchine, ha aperto una vera
a propria strada sterrata tra la vegetazione che porta proprio dietro alle
Terme Centrali, in pieno Foro, dove le prostitute concedono le loro grazie. Una
circostanza questa che la videosorveglianza, se fosse veramente efficace,
dovrebbe segnalare ed evitare".
E così, mentre le
associazioni archeologiche calene tentano di dare un po' di lustro a ciò che
rimane del povero parco archeologico dell'Antica Cales,
i clienti si soffermano tra i monumenti per affrontare il problema del degrado
da altri punti di vista, meno idealistici e più concreti. Certo, non è facile
evitare il fenomeno della prostituzioni nei siti archeologici, (nonostante
qualche sindaco coraggioso ha cercato di multare le macchine dei clienti), ma
almeno si potrebbero salvaguardare i monumento, il cui accesso può essere
permesso solo con il permesso della Sovrintendenza archeologica.
Fa sorridere, per esempio,
notare che viene impedito l'accesso all'Anfiteatro o alla Grotte dei Santi alla
associazioni archeologiche e culturali di volontariato, mentre vengono
tollerate, senza particolari problemi, altre visite, con altre finalità e per
giunta a pagamento. Se non si interviene, invece, anche su questi altri
monumenti caleni (Terme e Anfiteatro), forse meno noti, ma certamente non meno
importanti del Teatro, i pochi ruderi rimasti saranno distrutti dalla
vegetazione spontanea e dalla stessa mano dell'uomo interessata più ad altro
che all'archeologia calena.
Eppure le terme Centrali
di Cales, oggi diventate luogo di prostituzione,
hanno una ben diversa origine e funzione. Le Terme del foro di Cales si trovano proprio di fronte al Teatro, a breve
distanza dall'incrocio tra il decumanus maximus ed il cardo maximum. I poveri ruderi giacciono ora
dimenticati, sommersi dai rovi e confusi col silenzioso paesaggio della
campagna calena, sebbene nel lontano 1961 fossero stati oggetto di scavi
sistematici ad opera dell'allora Soprintendenza alle Antichità della Campania.
Lo scavo parziale del monumento ha mostrato la suddivisione degli ambienti su
tre file. Un lungo corridoio che si apre su un decumano lastricato in selce,
conduce all'apoditerium dalle pareti lunghe ornate da
otto semicolonne in laterizio. Sui lati corti dell'ambiente vi era una fila di
tre colonne allineate alle semicolonne estreme.
Dall'apoditerium
si accedeva al calidarium che per le strutture in
ottimo opus latericium risulta aggiunto nel I sec. d.
C. Di lì si entrava nel tepidarium e poi si accedeva
in un ambiente a pianta quadrata, con probabile funzione di vestibolo. Un
tempo, quindi, la parte originaria della fronte rivolta verso il cardo maximus, in opus quasi-reticulatum
di calcare e tufo, era ornata da semicolonne in laterizio con basi di tipo
attico e capitelli ionici che reggevano l'architrave oggi scomparsa, come le
colonne e le semicolonne. Eppure i paramenti in opus quasi-reticulatum
delle terme calene, associati ad ammorsature trovano confronto nel teatrum tectum di Pompei datato
verso 1'80 a. C. Quindi, le Terme centrali di Cales,
sono databili al I sec. a. C. e costituiscono, il più grandioso complesso
termale repubblicana finora conosciuto e recentemente adattato a Drive in.