Ci perviene da parte del Presidente del Cales Sporting Club Massimo Zona il comunicato stampa in cui la società apre le porte ad un accordo con il Comune

Massimo Zona, 23 agosto 2012

In relazione a quanto apparso recentemente sugli organi di stampa locale, la società Sportiva Cales Sporting Club ci tiene a precisare quanto segue:

La richiesta di risarcimento citata dall’articolo è un atto dovuto, una volta dimostrata la fondatezza dei ricorsi della scrivente riguardo i provvedimenti, che oggi sappiamo essere stati illegittimi, firmati di suo pugno dall’allora (e anche attualmente) sindaco di Calvi Risorta Antonio Caparco.

Stabiliranno i giudici se quanto richiesto dal nostro sodalizio è congruente con il danno reale che il Cales Sporting Club ha subito.

Come sa bene chi è attivo a livello locale nel promuovere lo sport tra i giovani, questo tipo di attività o la si fa per passione o è meglio, a livello economico, investire altrove tempo, energie  e capitali.  Ma la filosofia per la quale il Cales Sporting Club è nato è un’altra e bene la conoscono i tanti giovani che in questi anni ci hanno accompagnato in tante, splendide avventure. E bene lo sanno le famiglie che ancora oggi ci affidano con serena fiducia i loro ragazzi.

L’avventura dello sport è una passione, e solo per quella ci adoperiamo e spendiamo la nostra professionalità e competenza.

La storia del Cales Sporting Club  non nasce perciò da mero tornaconto economico.

Ecco anche perché molto abbiamo riflettuto sull’opportunità o meno di adire, ancora una volta, le vie legali per un risarcimento.

Alla fine ha prevalso un senso di giustizia, non solo quello relativo al risarcimento economico (che pure è legittimo, se si considerano i mancati guadagni, le spese della costruzione abbattuta, le spese legali, i danni di immagine, ecc), quanto il fatto che non debba restare impunito chi ha usato la propria posizione di amministratore per perseguire ciecamente un disegno di rivalsa più personale che pubblico.

Agli atti di superbia, presunzione e tracotanza, mascherati con un non meglio identificato senso civico, ci siamo sempre opposti e lo abbiamo pubblicamente denunciato.

Come spesso accade nelle pubbliche amministrazioni si corre il rischio che siano i cittadini, tutti i cittadini, a pagare le conseguenze delle azioni insensate e prepotenti di un’amministrazione fondamentalmente inadeguata.

Annotiamo anche che in questi anni, mentre la nostra piccola società si accollava le spese e le difficoltà di resistere alle innumerevoli azioni giudiziarie volte a distruggerla, sono stati i cittadini caleni ad accollarsi i costi dell’amministrazione, dal momento che tutte le spese legali venivano sostenute dall’ente comunale con la giustificazione di difesa dell’interesse pubblico, dichiarato successivamente del tutto inesistente dalla magistratura amministrativa.

Se qualcuno sarà chiamato personalmente a rispondere in proprio dei propri atti, non sta certo a noi dirlo, lo deciderà la magistratura.

hanno contribuito a stemperare gli animi le polemiche sull’affidamento in gestione del campo comunale di calcio a 5, gara predisposta due volte dall’ufficio tecnico del comune e per due volte non affidata alla nostra società sportiva, unica società a praticare detto sport sul territorio.

Nell’attesa, però, dal momento che ci sentiamo cittadini di una comunità che ha solo avuto la sfortuna di essere mal amministrata, siamo disponibili a raggiungere un compromesso con l’ente comunale, per evitare altri inutili salassi alle sue casse.

Confidiamo nella speranza che il tempo possa aver portato maggior consiglio alle menti degli attuali amministratori, facendogli preferire ad un altro, ennesimo atto di cieca furia persecutoria un salutare gesto di buonsenso.