Caserta24ore, 09
agosto 2012
Paolo Mesolella
I bambini in fila ore per
aspettare il proprio turno sull’altalena. Ci si preoccupa dei grandi e si dimenticano i
bambini. Poveri bambini.
A Calvi Risorta i bambini (e bambine) per salire
sull’altalena, devono aspettare anche più di un’ora. Devono fare delle attese
lunghissime e snervanti prima che arrivi il proprio
turno. A meno che i genitori non se li portano via prima.
Succede nel parco giochi comunale, nella lottizzazione
San Nicola a Calvi Risorta.
C’è una sola altalena, ma tanti bambini in fila che
aspettano il proprio turno. Il primo bambino che arriva
infatti, sale sull’altalena, mentre gli altri aspettano il proprio
turno, in attesa che il fortunato gli lasci il posto. In genere sono una decina
di bambini più o meno grandi che verso le cinque di pomeriggio, attendono il
proprio turno. Alle diciannove, sono anche di più. I più fortunati devono
aspettare anche un’ora. Mentre gli altri dopo qualche tentativo di prendere il
posto, generalmente cambiano gioco (salgono sullo scivolo) o se ne vanno a
tirare un cacio al pallone.
Eppure basterebbe poco per mettere
un’altra altalena nel parco giochi, se non altro perché il parco giochi di Via
San Nicola è diventato meta di un continuo afflusso di famigliole, di mamme e
di baby sitter che portano i propri bambini sulle
giostre: un’altalena, uno scivolo e due saliscendi, generalmente poco
utilizzati. Di qui la proposta lanciata da alcuni genitori
all’assessore competente e al sindaco di installare nel parco un’altra altalena,
magari vicina a quella già esistente in maniera tale da utilizzare la
stessa trave di legno per sistemare le catene.
Tra l’altro nella villetta della lottizzazione
San Nicola i bambini, soprattutto d’estate, giocano anche di notte da quando
sono state sistemate delle luci che illuminano a giorno tutto il parco. Per
questo i bambini si vedono fino a tarda sera con i loro genitori, mentre
salgono sulla ruota, scendono dallo scivolo o aspettano all’altalena.
Certamente la villetta della lottizzazione San Nicola,
non è grande come quella della frazione di Petrulo,
ma deve essere resa più a misura di un bambino che vuole giocare davvero e non
vuole vedere soltanto gli altri salire e scendere sull’unica altalena.
Ci si preoccupa dei grandi (dei balli, dei concertini, dei pub) ma nessuno si preoccupa dei bambini.