ESTATE
CALENA: IL MOTORADUNO ROVINATO
Calvirisortanews, 06 agosto 2012
Minimoto che sfrecciano
improvvisamente tra i cittadini e su suolo pubblico (mentre potrebbero esibirsi
solo in una pista chiusa e autorizzata), auto Smart che spalancano cofani e
portiere e si trasformano in assordanti juke-box con la musica che spacca i
timpani dei cittadini (altro che silenzio imposto dall'ordinanza Caparco) la
tanta discussa ordinanza n°11 del 1 Marzo 2011, con oggetto: Interventi di contrasto
del degrado urbano e del disturbo della quiete pubblica.
L’altra sera in effetti, si è arrivati al punto che la
gente in casa non riusciva nemmeno a parlare al telefono. Signore e signori:
benvenuti alla domenica dell'Estate Calena 2012. E dire che doveva trattarsi di un motoraduno
punto e basta, bello ma ordinato, spettacolare ma non pericoloso, autorizzato e
non improvvisato. E invece, proprio l'improvvisazione,
con i suoi fuoriprogramma, ha rovinato a nostro parere lo spettacolo. Quanto è
successo ieri sera a Calvi dimostra chiaramente che
non c'è nulla di peggio in un programma che uscire, appunto, fuori programma. E rovinare tutto.
Come? Disturbando i cittadini e mettendo
addirittura a repentaglio la pubblica e privata incolumità. E questo non
è un attacco alla proloco e nemmeno al motoraduno, penso che questo lo si
era già capito, o no? La gente si aspettava, come da programma, di assistere ad
un raduno normale, esaltante per le moto presenti e per l'organizzazione, ma comunque normale. E invece, ad un
certo punto, dopo le 21 e 30 e fino a mezzanotte è successo l'inverosimile.
Al punto che sugli accadimento lo
stesso comandate dei vigili urbani, Fabio Remino, si è ripromesso di
intervenire. Perché, come ha avuto modo di dichiarare
al consigliere comunale Nicola Cipro, delle minimoto tra la folla e delle Smart
a tutto volume i caschi bianchi non sapevano nulla. Peccato
che in testa al corteo di ieri sera c'era proprio una macchina della polizia
municipale. Ora, a meno che non si tratti di
un'auto radiocomandata, qualcuno ci sarà pure stato al volante o no?
Che dire poi delle minimoto che
sfrecciavano tra i cittadini su via pubblica? “Non è possibile che la città di
Calvi sia fuori dal mondo e dalle regole della civile
convivenza - dice Nicola Cipro che ieri sera ha assistito a tutto il programma
e anche al fuoriprogramma - Quella musica così assordante, quelle moto che
facevano zig-zag tra la gente con il rischio di urtare qualcuno. In veste di amministratore pubblico mi correva l'obbligo di
accertarmi della regolarità di quella parte di manifestazione che per me
costituiva pericolo. E così ho fatto ma, con mio
grande stupore, ho scoperto che non solo i carabinieri non sapevano nulla, ma
anche il comando dei vigili non era stato informato. Incredibile, stupefacente.
Eppure a capeggiare la carovana di mezzi
mobili c'era un'auto del mio Comune. Per quanto riguarda il resto, per problemi
di organizzazione, i carabinieri provinciali sono
giunti sul posto dopo la mezzanotte e oltre. Quando, cioè,
era già tutto finito. Mi rimane il rammarico della risposta non veritiera e
carica di boria ricevuta da uno degli organizzatori che alle mie perplessità ha risposto così: “Noi siamo autorizzati a fare tutto quello
che vedi, se non ti sta bene chiama i carabinieri”. E
io così ho fatto. Peccato che non abbiamo potuto assistere al faccia a faccia. Ma la cosa non
finirà così, ci sono prove testimoniali e fotografiche di quanto accaduto e
l'intera vicenda finirà sul tavolo delle autorità di controllo e persino del
consiglio comunale”.
Dunque, è successo di tutto ieri sera a
Calvi. E' stata violata, tanto per cambiare, anche l'ordinanza di coprifuoco
del sindaco Caparco. La zona circoscritta, che poi limitata non è stata, in cui
si sono svolti gli spettacoli, può essere assimilata ad
cerchio chiuso un luogo al di fuori del quale i suoni non possono e non devono
dilagare in tutta la città. E invece, nonostante
l'ordinanza non consente suoni o rumori, peggio ancora dopo le ore 22,
definendoli schiamazzi notturni, da Piazza San Nicola il frastuono ha rotto i
timpani a tutta la città. Dall'altra parte della piazza c'era chi tentava di
cantare al karaoke: nemmeno lì non si capiva nulla.
Una baraonda.
Il riassunto del nostro parere può essere racchiuso in una sola frase: povero motoraduno 2012, rovinato dall'improvvisazione e dal cattivo gusto di chi ha avuto una simile idea.