PARCO
CALENO INTITOLATO A PEPE: MA E' GIA' POLEMICA A CALVI
RISORTA
Gazzetta di Caserta, 02 giugno 2012
Luciana Antinolfi
Mancava il prete anticamorra don Luigi Merola, per impegni
improvvisi, ma l'inaugurazione del Parco Caleno intitolato alla memoria
dell’appuntato Giovanni Pepe “vittima del dovere”, deceduto in provincia di
Campobasso, in un conflitto a fuoco l’1 giugno 1982, è stata davvero suggestiva.
Hanno partecipato alla manifestazione, oltre alle autorità
civili e militari, gli alunni dell'Iac
di Calvi Risorta, sensibilizzati per l'occasione dalle insegnanti sul tema
della legalità. Legalità perchè il Parco Caleno nasce su un terreno confiscato
alla camorra, in località Cortemanne, nella frazione
“Visciano" di Calvi
Risorta e affidato al Comune come bene indisponibile. Si esprime
in merito il consigliere Giovanni Marrocco: “Come cittadino sono onorato che il
Parco prenda il nome dell’appuntato Giovanni Pepe, e a nome mio e di tutta la
mia famiglia sono estremamente vicino ai familiari, i
quali meritano solidarietà e il giusto riconoscimento da parte di tutta la
comunità".
Dello stesso avviso anche il consigliere Nicola Cipro:
“Occorre mantenere vivo il ricordo e seguire l'esempio perseguendo sempre la
strada della legalità, solo così è possibile vincere questo cancro sociale che
è alimentato dalla complicità e dall’omertà”. E' un importante traguardo, che
dopo anni dalla confisca finalmente questo terreno venga
utilizzato dalla comunità calena anche se sarebbe stato più fruttuoso la
realizzazione di un’area produttiva che desse linfa vitale al paese.
Su questo spazio é stato speso danaro
pubblico, ben 630mila euro per la realizzazione di un Parco che potrebbe
rappresentare una ulteriore “zavorra" per il Comune e la cittadinanza, si
pensi ad esempio all'onerosità dei costi di manutenzione". L’affermazione
del consigliere rimarca la coerenza di sempre nel difendere l’interesse
dell'intera collettività con la speranza che "da
un’amministrazione che si fregia di iniziative all'insegna della legalità venga
mantenuto lo stesso decoro nello svolgimento delle attività
amministrative". L’evento è stato curato dalla Pro Loco, in collaborazione
con
Giovanni Pepe fu ucciso a Lucito, in provincia di Campobasso. Durante un posto di blocco notturno, i carabinieri della locale compagnia, intercettarono un’autovettura rubata con quattro passeggeri a bordo. All'atto del fermo, tre dei quattro occupanti si diedero alla fuga, mentre i carabinieri riuscirono ad acciuffare il quarto uomo e lo accompagnarono alla vicina caserma, dove prestava servizio Giovanni Pepe, che incitava i suoi due colleghi a continuare la ricerca degli altri tre malviventi scappati “Andate che forse riusciamo a bloccarli tutti! A questo ci penso io...”, disse. L’arrestato, a quel punto, tentò disperatamente la fuga dalla caserma e prima ancora che Giovanni lo perquisisse nuovamente, estrasse una pistola non rilevata all’atto del fermo e fece fuoco più volte contro Giovanni. Cinque proiettili raggiunsero mortalmente il militare ed altri due vennero trovati sul pavimento.