ISPEZIONE
SACCHETTI RIFIUTI: PER GARANTE PRIVACY E CARABINIERI IL METODO USATO A CALVI È
ILLEGALE
Calvirisortanews, 10 maggio 2012
É calata la notte della privacy a
Calvi Risorta dove spazzini e vigili urbani passano al setaccio nelle vie
pubbliche i sacchetti dei rifiuti dei cittadini, tirando fuori di tutto:
bollette del telefono, dell’Enel, dell’Equitalia, estratti conto, ricette mediche e scontrini
della spesa.
In pochi minuti gli improvvisati ispettori vengono, chissà
con quale autorizzazione, a conoscenza delle malattie degli acciacchi fisici e
mentali di cui soffrono i cittadini, delle loro abitudini alimentari e persino
sessuali. Che dire, infatti, se ravanando
nei sacchetti i censori caleni dovessero trovarsi al cospetto di un
profilattico usato?
I sedicenti ispettori (un operatore ecologico del
consorzio, e persino dei vigili urbani retti dal Capitano Fabio Remino, e Dio
non voglia anche qualche passante curioso) a questo punto verrebbe a sapere che
il signor Rossi del civico 100 di via Cales ha fatto
sesso con la sua signora o la sua compagna ieri notte e non si è affidato al
metodo Ogino Knaus ma ha
preferito il ‘guanto francese'.
Scusate la franchezza, ma vi sembra giusto? Vi sembra
decente? La verità: è un vero schifo. Scusate la volgarità (quella
insita nell’ispezione, non nell’atto sessuale) ma questo è solo un
esempio macroscopico di cui ci siamo serviti per rendere chiaro quanto sia
invasivo e per questo dichiarato illegale dal Garante per
Il fine appare giusto: con piglio
ispettivo e a debita distanza dalle buste (chi maneggia la ‘merce’ è sempre il
povero dipendente consortile) infilano i loro nasi e i loro occhi nei cavoli
altrui e ATTENZIONE: in piena violazione della privacy perché conoscono e anzi
fanno di tutto per sapere a chi appartiene il sacchetto. Questo con due
sistemi incrociati: l'ubicazione del sacchetto stesso e la presenza tra i
rifiuti di documenti che riportano il nome del cittadino. E questo non si può fare.
Poveri untoretti caleni,
vorrebbero marcare col segno dell’infamia l’eventuale cittadino distratto e
invece ci fanno la figura degli ignoranti in materia. Nonostante di esserci già interessati in passato a questa
problematica tramite il nostro portale, il comune di Calvi Risorta, continua ad
effettuare una procedura sicuramente illegale. Speriamo che almeno il neo
Comandante della Polizia Municipale Capitano Fabio
Remino, intervenga applicando la procedura giusta, quello non fatto da altri
comandanti della polizia locale. La redazione seguirà la vicenda con altri articoli
giornalistici, fino a quanto si applicherà la giusta procedura legale, il
nostro lavoro d'informazione è a tutela dei cittadini.
VEDIAMO COME SI OPERA LEGALMENTE, CONSULTANDO I CARABINIERI
“Gli organi addetti ai controlli possono procedere a
ispezioni selettive solo nei casi in cui abbiamo ragione di ritenere che i
rifiuti siano stati lasciati senza osservare le norme in materia di raccolta
differenziata e il cittadino non sia identificabile in altro modo. Inoltre, non
è lecito utilizzare sistemi di videosorveglianza solo
per accertare eventuali violazioni amministrative derivanti dal mancato
rispetto delle disposizioni su modalità e orari di deposito dei sacchetti dei
rifiuti dentro gli appositi contenitori. E' lecito,
invece, l'utilizzo di codici a barre, microchip o Rfid
che consentono di delimitare l'identificabilità della
persona solo nel caso in cui sia accertata la violazione delle norme sulla
raccolta differenziata. In questo modo gli operatori
che verificano l'omogeneità del contenuto del sacchetto (carta, vetro,
plastica) non vengono a conoscenza dell'identità della
persona, che rimane riservata fino alla decodifica dei codice a barre o del
microchip da parte dei soggetti che applicano la sanzione”. Al sindaco Caparco
e a chi non dovesse credere al nostro sito forniamo il
link internet sul quale i Carabinieri forniscono
questa indicazione legale sulla scorta di precise sentenze e disposizioni.
COMMENTO FINALE: Il fatto è che, evidentemente, gli amministratori comunali
sono talmente pigri che potrebbero essersi affidati al proprio istinto o a
qualche consiglio raccogliticcio. Questo restituisce all’osservatore esterno la
percezione che Caparco vorrebbe fare qualcosa di buono ma,
guarda caso, lasciandosi consigliare da chi ne sa meno di lui, non ci riesce
mai. Così, prima inciampa sui dossi artificiali e poi scivola sui rifiuti.
http://www.carabinieri.it/Internet/Cittadino/Consigli/Tematici/Giorno+per+giorno/Questioni+di+privacy/03_privacy.htm