A CALVI RISORTA: DOPO
2000 ANNI LE OSSA DI SAN CASTO IN CITTA'
Gazzetta di Caserta, 10 maggio 2012
Dopo quasi duemila anni dal suo
martirio, avvenuto il 22 maggio del 63 d. C., le ossa di S. Casto Martire sono ritornate
nella cattedrale romanica di Calvi Risorta. E allora i docenti, gli insegnanti
e gli alunni dell’Istituto Comprensivo di Pignataro Maggiore, hanno programmato
una visita didattica per conoscere la storia del santo
martire e quella della bellissima cattedrale romanica, monumento nazionale.
Con l’occasione, poi, grazie alla disponibilità del
responsabile dell’Ufficio caleno della Soprintendenza Archeologica, il prof.
Antonio Salerno, c’è stata anche una visita al parco archeologico dell’Antica
Cales, alla scoperta del Teatro Romano, delle Terme Centrali e del Tempio di Augusto. Le due visite avranno come esperte guide il
parroco della Cattedrale don Antonio Santillo e lo
stesso ispettore della Sovrintendenza Archeologica dott. Antonio Salerno.
Alla visita didattica alla Cattedrale e al Teatro
parteciperanno gli alunni delle classi quinte della Scuola Primaria e diversi
alunni delle classi prime della Scuola Media “Martone".
“E’ da apprezzare — ha detto il Preside Mesolella - la scelta dei docenti di
portare i propri alunni a vedere i venerabili resti di quello che fu il primo
Vescovo della Diocesi di Calvi, contemporaneo di San
Paolo e di San Pietro del quale fu discepolo. Morì infatti
il 22 maggio dell’anno 66 d. C. e le sue ossa furono prelevate nel 1806 da Papa
Pio VII dalle catacombe di S. Callisto a Roma. Le due teche sono state donate e
consegnate il 23 marzo scorso, al vicario della Diocesi di Teano-Calvi
e al parroco don Antonio Santillo.
Il Teatro romano, invece, sorge nella zona mediana della
città antica di Cales, nelle immediate vicinanze delle mura e a poca distanza
dal foro. Il primo impianto, di modeste dimensioni, fu costruito su terrapieno
intorno alla metà del I secolo a.
C.
Di questo periodo è visibile ancora una parte dell’analemma Sud. Nel corso del I secolo
d. C. l’orchestra e l’edificio scenico subirono modifiche e rifacimenti, la
cavea completamente staccata dal terreno, poggia su un sistema di arcate, caratteristica non riscontrata negli altri teatri
antichi.