Intervista
ad Antonio Salerno Direttore dell’Ufficio Archeologico di Calvi Risorta
Casertanews, 22 aprile 2012
Un anno fa l'insediamento del Dottor Antonio Salerno nella
carica di nuovo Direttore dell'Ufficio Archeologico di Calvi Risorta, che,
grazie all'acume gestionale della nuova figura
dirigenziale e dell'ottima intesa di collaborazione offertagli dal personale a
sua disposizione, ha decisamente cambiato faccia, avviandosi verso standard di
eccellenza sempre più qualificanti.
In occasione dell'anniversario della presa di possesso
dell'importante poltrona dirigenziale, Il Dottor Salerno, che, forte di una
disponibilità riconosciutagli sia dai colleghi che dai
suoi sottoposti, è molto ben visto in tutto l'ambiente lavorativo che gli è
consono, ci ha concesso una intervista nella quale, stimolato anche dalle nostre
domande, ha toccato tutti gli aspetti che, nel bene e nel male, caratterizzano
la struttura affidata alle sue cure amministrative dalle massime cariche del
Ministero per i Beni Ambientali e Culturali. Alla luce delle problematiche con
le quali Salerno e i suoi collaboratori sono costretti a misurarsi ogni giorno,
iniziamo col mettere in evidenza gli aspetti salienti dei primi 365 giorni di attività del Dottore Antonio Salerno.
"Per quanto riguarda la
funzionalità dell'Ufficio che presiedo, esordisce il nostro
interlocutore, devo rimarcare che non sono state apportate variazioni
sostanziali rispetto alle linee di conduzione della passata gestione. Ciò
specialmente per quanto concerne gli aspetti gestionali
della tutela del patrimonio archeologico a noi demandato. Tant'è
che, onde rendere più incisivo il lavoro di salvaguardia
e tutela del territorio, si è proceduto all'apposizione di nuovi vincoli sia
nel comprensorio dell'antica Cales che in altri punti sensibili del territorio
di nostra competenza".
D: D'accordo, ma cosa si sta facendo di concreto in tale
direzione?
R: "Riguardo all'impegno istituzionale per la
prevenzione dei reati contro il patrimonio culturale, si esplica
un attento controllo sul territorio, sia da parte del personale dell'Ufficio
che ad opera del Nucleo di Tutela dei Carabinieri per un'attenta ed opportuna
prevenzione e repressione di ogni aggressione al patrimonio archeologico."
D: Dottor Salerno, a noi risulta
che, da qualche tempo a questa parte, l'incidenza di tale tipo di reati sia
notevolmente calata.
R: "Esatto! E' diminuita soprattutto per l'attenta
opera di prevenzione che viene eseguita." In quest'ottica, si registra anche un'ottima sinergia di
collaborazione con le varie associazioni operanti sul territorio.
"L'apporto collaborativo con le associazioni
socio-culturali operanti sul territorio e le Amministrazioni Comunali è ottimale. Parlo di sodalizi che svolgono una più che
incisiva funzione di attenzione verso le problematiche
archeologiche, anche se, diciamola tutta, non mancano, aspetti puramente
polemici e deleteri cha hanno il solo scopo di denigrare le diverse Istituzioni
impegnate a trecentosessanta gradi per la tutela del territorio."
D: A quanto ci risulta, le emergenze più calde e
controverse proverrebbero dal Comune di Francolise e, in modo specifico, dalle
questioni legate ai lavori riguardanti il cantiere di via
Auzente e l'insediamento dell'antica città di Urbana.
R: "A riguardo di via Auzente, posso dire che è mancata una corretta e doverosa
intesa con il Comune, finalizzata ad una buona tutela del patrimonio. Urbana è
un caso a parte. Ci sono delle problematiche legate all'esatta ubicazione e
all'estensione del sito, il che rende problematico
individuare una mappa precisa per l'apposizione del vincolo."
D: Nonostante la grande ricchezza
del territorio, che si contraddistingue sia per la presenza di vestigia
imponenti che per una serie di importanti ritrovamenti, la città che ospita il
complesso dell'antica Cales non dispone ancora di una istituzione museale. Come mai?
R: "E' vero, ma un progetto a tal proposito esiste.
Per renderlo realizzabile, si attende la conclusione dei
lavori di restauro, messa in sicurezza e consolidamento funzionale del Castello
Aragonese, presso il quale, a tempo debito, sarà
trasferita anche la nostra struttura operativa. Cales, continua Salerno, è
molto importante dal punto di vista archeologico, tant'è
che una gran mole di reperti provenienti dallo specifico comprensorio
archeologico sono sparsi in numerosi musei e depositi,
tra cui quelli di Napoli e Santa Maria Capua Vetere. Nella seconda metà del
1700, approfittando della sua funzione, l'Ambasciatore inglese Hamilton trafugò diversi reperti provenienti dall'antica Trebula Balliensis, attualmente in esposizione nelle teche del British Museum, di Londra."
D: Dottor Salerno, cosa ci può dire circa l'incidenza collaborativa del personale di cui dispone?
R: "Nonostante le difficoltà nelle quali siamo costretti ad operare e, soprattutto, l'inadeguatezza
della struttura che ci ospita, riusciamo a gestire un attrezzato deposito, una
sala-studio e un ben strutturato archivio. Tutto questo grazie alla dedizione e
alla professionalità del personale dell'Ufficio, che, malgrado
in forzata deficienza d'organico, si da molto da fare, muovendosi sul
territorio con grande competenza e professionalità e senza alcun rimborso per
spese di missione. Sono fortunato ad avere una squadra come la mia."
D: Un'ultima domanda. Il suo Ufficio, composto da quattro Assistenti alla Vigilanza, dispone di un solo
Assistente Tecnico dei due previsti in Pianta Organica. E' un problema?
R: "Sulla carta, lo sarebbe, ma, in effetti, non lo è. Apprezzo l'impegno dell'Assistente Enzo Picone, che si dedica al lavoro con grande
senso di abnegazione, non facendo pesare la mancanza della figura professionale
che dovrebbe affiancarlo."
D: Dunque, il suo è proprio un Ufficio modello?
R: "Non so cosa lei intende per Ufficio modello. So
solo che sono molto soddisfatto dei risultati conseguiti grazie anche al
personale di cui dispongo."