Proposta
di riduzione fiscale dei consiglieri Marrocco, Cipro e Izzo
Dea Notizie, 13 aprile 2012
Luciana Antinolfi
I Consiglieri del Comune di Calvi
Risorta, Giovanni Marrocco, Nicola Cipro e Ermanno Izzo, da sempre
attenti alle problematiche dei cittadini caleni, soprattutto delle categorie
meno abbienti, preoccupati per le precarie condizioni economiche in cui versa
l'intera nazione e per i disagi causati a livello locale dall'aumento
consistente della pressione fiscale: TARSU, Pubblicità, TOSAP, Acque reflue,
Addizionale comunale, propongono all'amministrazione comunale un
piano di riduzione fiscale riguardante sia la predisposizione di
agevolazioni su tasse già esistenti, (si ricorda che il Dott. Marrocco quando rivestiva la carica di vice -
sindaco, in qualità di assessore alle politiche sociali, aveva già avanzato
l'ipotesi di una riduzione del 20% della TARSU per tutti i
cittadini che vivono da soli e per coloro i quali percepiscono la sola pensione
sociale), sia il contenimento delle aliquote Imu
nel limite del 2 per mille sull'abitazione principale e del 4,6 per mille sulle
altre abitazioni, così come previsto dalla legge. La necessità di una simile
proposta nasce dall'idea condivisa dei tre consiglieri di un'amministrazione al
servizio della comunità, che tuteli e vada a
salvaguardare gli interessi dei cittadini, di tutti i cittadini, e in primis
delle categorie più deboli (disoccupati, salariati, pensionati), delle
associazioni no profit, il cui impegno culturale
sul territorio contribuisce a migliorare l'immagine del paese.
Il Comune, essendo l'ente più vicino al cittadino,
deve essere in grado di valutare al meglio le esigenze di quest'ultimo e di soddisfare con
le modalità più consone le sue aspettative. Non è giusto perciò tuffarsi sempre
e solo nelle loro tasche già tartassate da tasse comunali al massimo
dell’imponibile e mascherare "l'avidità e l'accanimento" dell'aumento
dei tributi con l'obbligo da parte del Comune di far fronte ad impegni statali,
nel rispetto del "patto di stabilità".
Perchè allora, anzichè far ricorso ad un generalizzato ed indiscriminato aumento
delle aliquote e delle tariffe dei tributi locali,non impegnarsi a
ridurre le spese e contenere gli sprechi? Perchè non utilizzare nella
maniera più efficiente gli strumenti e le risorse a disposizione, che
garantiscano il raggiungimento degli stessi obiettivi? E perchè poi nel pieno
rispetto dei cittadini non agire nella massima trasparenza sulla reale
destinazione del denaro pubblico...?