IL DEGRADO DELL'ANTICA CALES DIVENTA UN CASO NAZIONALE

 

Gazzetta di Caserta, 25 febbraio 2012

 

L’antica Cales all’attenzione di due prestigiose riviste archeologiche di livello nazionale. Grazie, infatti, al presidente dell'Archeoclub Cales, prof. Paolo Mesolella ed al direttore di Archeorivista, il dott. Giovanni Lattanzi, é stato pubblicato un doppio servizio su Cales.

 

Sono stati pubblicati, in particolare, un servizio tecnico su “ArcheoGuida” ed un reportage di denuncia su “ArcheoRivista”, poi rilanciati su numerose testate in rete e su facebook. Tutto è iniziato nel settembre scorso quando sono arrivati a Calvi Risorta, su invito dell’Archeoclub Cales, il Direttore di Archeorivista Lattanzi ed un redattore di Archeoguida. A condurli lungo l’area archeologica, con il presidente dell’Archeoclub Cales, prof. Paolo Mesolella, c’erano i soci prof. Pasquale De Stefano, Erminio Zona e Francesco Politanò.

 

Di qui è nata una escursione alla scoperta delle evidenze storiche archeologiche di Calvi. Dall’area archeologica alla cattedrale, dalle Grotte affrescate alla chiesa di San Casto, al Ponte delle Monache.

 

Ma soprattutto è nato l’interessante reportage di Giovanni Lattanzi sull’indicibile degrado in cui versa l’area. Che l’antica Cales versi in condizione di degrado storicizzato, per la verità, lo hanno scritto l’archeologa Mariapia Statile e il giornalista Franco Arminio nel libro “Terracarne" edito da Mondadori. Sottolinea, però, Lattanzi:

 

"Incuriositi abbiamo deciso di verificare con i nostri occhi e abbiamo preso contatto con il giornalista Paolo Mesolella, un cronista coraggioso e appassionato del suo territorio che, assieme agli altri componenti della locale sede di Archeoclub d’Italia si batte per la tutela e la rinascita di questo straordinario sito archeologico. Per comprendere le difficoltà con le quali si confronta e la mole del suo impegno, non dimentichiamo, tra l’altro, che questa è terra di Casalesi... In 20 anni di professione come giornalista e fotoreporter nel settore dei beni culturali non avevo mai visto una situazione di degrado come questa, per ampiezza del sito e per assurdità della trascuratezza in atto. L’ltalia é un paese che trabocca di “vergogne", situazioni riprovevoli delle quali una nazione civile non solo si vergognerebbe, ma per le quali si adopererebbe immediatamente al fine di sanarle. Dato che questo non é un paese civile, ecco che le “vergogne", oltre ad abbondare, incancreniscono come ferite non disinfettate. Cales é una di queste.