RIFIUTI:
DE BIASIO SEGNALAVA I SITI PER LE DISCARICHE
Gazzetta di Caserta, 22 febbraio 2012
“Vi era un comitato costituito dall’avvocat0 Raffaele Castiello che segnalava i siti per le discariche da
acquistare o fittare (infatti
segnalò quella di Villa Literno), Claudio De Biasio,
Pina D’Alterio ed altri che non ricordo. Fibe doveva
gestire 2 tonnellate e mezzo in un anno in Campania (3000 tonnellate al giorno) ma spesso i Cdr (oggi Stir) non funzionavano mettendo in crisi tutto l’apparato e
la continuità del contratto. I sub commissari ci comunicavano volta per volta quali erano le discariche chiuse e quelle autorizzate.
PM ha chiesto se conoscesse
il compenso per l’architetto Claudio De Biasio e chi lo pagasse e il teste ha
detto: “Lo pagava
E’ quanto dichiarato, l’altro giorno in tribunale, da Angelo
Pelliccia, ascoltato quale testimone nell’ambito del processo a carico dell'0norevole Nicola Cosentino.
E' stato ascoltato il teste Angelo Pelliccia, ingegnere funzionario della Fibe ed all'epoca dei fatti direttore generale, che é
passato da teste normale a “teste assistito". Alla escussione del teste Pelliccia vi è stata una obiezione
dell'avvocato dell'0norevole Cosentino, Montone il
quale ha dichiarato che lo stesso non avrebbe potuto deporre da semplice
testimone. Contrario il pm. Il Tribunale dopo breve permanenza
in camera di consiglio ha dichiarato il teste assistito nominandogli un difensore (ma lui, previdente, ne aveva gia uno).
Dopo la clamorosa rivelazione che “la monnezza
della Campania e lo stesso Bassolino, finirono sulle
pagine del New York Times",
il Tribunale ha acquisito le dichiarazioni
dei fratelli Maria Rosaria e Vincenzo Guidotti, due
impiegati della ECO4 che sporsero denuncia (a marzo del 2004) perché continuamente
minacciati (da ignoti ma qui la pubblica accusa vede la “longa
manus" della camorra dei casalesi che aveva
interesse intorno ai rifiuti) a non presentarsi più al posto di lavoro. Agli
atti sono state acquisite per i fatti di cui sopra due informative dei carabinieri
di Mondragone e di Castelvolturno.
"La mia attività - ha dichiarato l’ingegner Pelliccia
- riguardava il controllo del progetto per la disposizione delle discariche di
servizio, nonché la gestione della progettazione e
costruzione dell'impianto di Acerra. Il piano
integrato prevedeva una serie di discariche in ogni sito della Campania, la
costruzione dei 7 Cdr, la lavorazione, lo stoccaggio
ed i siti che dovevano accogliere gli scarti”.
A domanda del piemme chi fossero i personaggi che decidevano prezzi e siti per la mondezza, l'ing. Pelliccia ha risposto: Le discariche venivano attivate con provvedimento del prefetto di Napoli ed era sempre lui che le chiudeva quando avevano esaurito la loro volumetria.