CHIESA PROFANATA A ZUNI DI CALVI RISORTA: FEDELI INDIGNATI

 

Gazzetta di Caserta, 21 febbraio 2012

 

La chiesa in località Zuni profanata, fedeli indignati ma il parroco perdona i ladri.

 

“Sono fratelli cristiani anche loro. Dobbiamo pregare affinché si ravvedano, perché così facendo fanno del male agli altri ed anche a loro. Proprio oggi la parola di Cristo ci dice che bisogna perdonare i nostri fratelli e così noi questa mattina perdoniamo i nostri ospiti indesiderati di questa notte".

 

Padre Amedeo De Francesco, superiore passionista del convento caleno e parroco della chiesa monumentale di San Nicola a Zuni, é mortificato e sconvolto per l’accaduto, ma sull’altare, durante l’omelia della domenica, invita i fedeli a perdonare. E' accaduto nella notte di sabato che qualcuno (probabilmente qualche tossicodipendente in cerca di denaro), è penetrato nella bellissima chiesa di san Nicola nella frazione di Zuni ed ha, non solo rubato le elemosine dai piedi del Crocifisso e dei santi, ma ha anche profanato il tabernacolo posto sull’altare del SS. Sacramento, al termine della navata destra della bella chiesa baronale. La chiesa, costruita nel 1623, presenta una struttura a tre navate con volta incantucciata. Al suo interno si conservano ancora interessanti lapidi marmoree con iscrizioni, il pregiato altare del SS. Sacramento, un bel dipinto del 700 raffigurante i santi Nicola e Casto e numerose sepolture nelle cavità ipogee, tra le quali quelle del Barone Luigi Zona e del fratello Muzio, protomedico alla corte di Carlo V di Borbone a Madrid.

 

“Probabilmente, spiega Padre Amedeo, pensavano che anche nel tabernacolo ci fossero soldi o oggetti di valore da rivendere al mercato nero. Ma non era così!”