TRATTAMENTO DEI RIFIUTI A CALVI RISORTA: CORO DI NO CONTRO L’OPIFICIO

 

Calvirisortanews, 16 febbraio 2012

 

Calvi Risorta: TRATTAMENTO DEI RIFIUTI CORO DI NO CONTRO L’OPIFICIO

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Coro di no contro il progetto d’insediamento a Calvi Risorta di un’industria per il trattamento di “rifiuti pericolosi e non”.

 

Il sindaco Antonio Caparco e parte dell’esecutivo (tre consiglieri su sei) si esprime contro l’insediamento sul quale, tra l’altro, avevano fatto sentire, per iscritto, la loro voce i componenti del gruppo di minoranza: Giovanni Marrocco, Ermanno Izzo e Nicola Cipro. Anche l’esponente locale del Pd, Giacomo Zacchia, si è subito messo di traverso, promuovendo anche una petizione popolare.

 

Ma a giudicare dai risultati è stata la vecchia carta protocollata, i due documenti prodotti dalla cordata Marrocco, ossia la richiesta di convocazione del consiglio comunale e una proposta di deliberazione, a convincere la giunta calena di una cosa che sapevano tutti: la tipologia dell’opificio confligge nettamente con le indicazioni dello strumento urbanistico che riserva quella zona (la Casilina al chilometro 186) alle attività artigianali o al massimo commerciali.

 

Ma allora, come ha potuto l’ufficio tecnico dare semaforo verde a un’industria fuori area sviluppo industriale?


LA RISPOSTA DI SERGIO SANTILLO


A risolvere l’enigma, la cui soluzione si nasconderebbe tra i meandri degli articolati urbanistici, è lo stesso responsabile, Sergio Santillo.

 

“Certo - dichiara il capo ripartizione - da noi il progetto è passato, applicando delle eccezioni contenute nel regolamento. Adesso è chiaro che occorrerà tener conto dell’indirizzo politico contrario”.

 

La polemica è finita? Per nulla, perché le opposizioni, che si apprestano a fare le pulci al regolamento, ritengono che il presidente del consiglio, Silver Mele, abbia loro negato il diritto di parola bocciando la richiesta tematica di convocazione del civico consesso.

 

“Tre firme su diciassette consiglieri e quindi 3,14 - precisa Izzo - è un quorum valido, rispetto alla legge che parla di un quinto dei membri del consiglio”.

 

La replica di Mele: “Sarebbe stata una seduta inutile, data la posizione già assunta dalla giunta”.



MA NON È FINITA


Non finirà così, perché c’è vi vuole vederci chiaro sul presunto scivolone tecnico-burocratico. E il progetto? Si ritiene che possa essere riformulato stravolta ubicando l’opificio in zona Asi, ai confini con Pignataro Maggiore.


Elio Zanni (da Il Mattino)


Note Aggiuntive


IL PIANO DI LAVORO


Il progetto, avanzato mesi fa da una società privata, prevede appunto l’apertura di un centro per la gestione (e quindi lo stoccaggio e il trattamento) di rifiuti catalogati come pericolosi e non pericolosi che secondo il Cer (Codice Europeo dei Rifiuti) vengono catalogati in basi alla tipologia e alla provenienza e sono raccolti in un capitolo che ricoprente anche rifiuti originati dal trattamento chimico e fisico dei minerali, rifiuti da raffinazione di petrolio, ma anche rifiuti urbani.