Firmato protocollo d’intesa tra il Rotary club Caserta Terra di Lavoro e l’Associazione AMAT nata a Calvi Risorta

 

Casertanews, 05 febbraio 2012

 

Il giorno 3 febbraio 2012, presso i locali della parrocchia del Buon Pastore a Caserta, alla presenza del parroco e Vicario episcopale della Carità Don Antonello Giannotti, è stato firmato il protocollo d'intesa, della durata di un anno, rinnovabile, tra il Rotary club Caserta Terra di Lavoro e l'Associazione AMAT, nella figura dei loro rappresentanti, rispettivamente il prof. Antonio Citarella e la dott.ssa Giovanpatrizia Liotta.

 

Come noto, il Rotary, organizzazione laica, apolitica, riunisce professionisti e imprese per fornire servizi umanitari alla società e contribuire a diffondere la pace nel mondo. Il club di Caserta Terra di Lavoro, che è solo uno dei 33.973 club di Rotary International, si prefigge in particolare due scopi:

 

1. Migliorare le condizioni di vita e di salute dei membri della propria comunità rispettando la loro dignità;

2. Tutelare l'ammalato in ogni momento della sua malattia, compresa la fase del fine vita.

 

Analoghi sono gli obiettivi dell'AMAT (Associazione per l'Assistenza ai Malati e Aiuto ai Tossicodipendenti), Associazione di volontariato, senza fini di lucro, nata a Calvi Risorta nell'anno 2006 e che, successivamente, ha esteso la sua attività anche a Caserta.

 

Il significato latino dell'acronimo del nome dell'associazione è certezza che "Egli ama", anzi, "ci ama"; ed è partendo da questa consapevolezza che l'uomo può trovare le ragioni del proprio impegno sociale. Da queste premesse è nata l'idea di una collaborazione fattiva tra le due associazioni, le quali, senza sovrapporsi o sostituire le Istituzioni, promuovono un progetto finalizzato all'assistenza degli ammalati in fin di vita, in particolare i pazienti neoplastici, organizzando per essi un modello di assistenza domiciliare, che veda la condivisione al primo posto, in modo da trasformare il dolore in "risorsa" e dono.

 

I volontari che parteciperanno potranno essere medici, infermieri o anche persone non appartenenti a nessuna delle arti sanitarie. Tutti, però, dovranno essere messi nella condizione di ben operare, per cui il Rotary e l'AMAT organizzeranno appositi corsi di formazione.